Aidone. Salvino Calì, noto negli ambienti politici e tra i commercianti, muore all’improvviso, a pochi mesi dalla chiusura del bar con storia secolare

Aidone. Aveva raggiunto l’età pensionabile e deciso di chiudere lo storico bar Centrale, in piazza Filippo Cordova. Salvino Calì, noto nell’ambiente politico e tra i commercianti aidonesi, è morto, improvvisamente, a pochi mesi dalla chiusura, all’età di 67 anni.
A malincuore, aveva abbassato definitivamente la saracinesca dell’esercizio commerciale, punto di riferimento di turisti e di migliaia di devoti di San Filippo apostolo, il cui Santuario si trova a pochi passi. “Ora cerco di godermi la pensione- aveva detto poco tempo fa mentre rimuoveva l’insegna del suo bar”. Un bar che ha una lunga tradizione familiare, orgoglio per Calì e per la sua famiglia, e che costituisce un pezzo di storia di Aidone. La gestione dell’importante locale in piazza Cordova da parte di Salvino Calì è durata circa un ventennio ed è l’ultima di una storia quasi secolare. L’ attività di famiglia infatti inizia nel lontano 1938, con il bar in piazza Umberto, dedicandosi all’imbottigliamento di bevande analcoliche; poi, alla produzione di gelati e granite utilizzando il metodo di raffreddamento a salamoia. Dal 1959, è il “bar Centrale” Calì, ubicato nella piazza principale di Aidone.




Calì era noto anche per il suo impegno politico, per il suo immutato fervore. Un decennio fa, dopo aver ricoperto per diverso tempo la carica di segretario sezionale de “La Destra”, ha aderito a Forza Nuova, rimanendo, sempre e fino alla fine, coerente con le sue idee. In prima linea anche nel sociale, poco tempo prima di chiudere il bar, aveva detto: ”Con mio rammarico, chiudo l’attività, dedicandomi al volontariato”.
Angela Rita Palermo