Calascibetta: maggiorana abbandona l’aula e l’opposizione insorge: “offuscano i principi della democrazia”

Calascibetta. Questo Consesso civico non s’ha da fare. E’ quello che diversi xibetani, rifacendosi quasi alla storica citazione dei “Promessi sposi” (Questo matrimonio non s’ha da fare), hanno detto a seguito degli sviluppi che ci sono stati durante le recenti sedute del Consiglio comunale, con la maggioranza consiliare che, in più occasioni, non si è presentata o ha abbandonato l’aula. Un balletto politico iniziato la settimana scorsa ma che ancora deve concludersi. Non fosse altro perché rimangono da affrontare diversi argomenti, tra questi quello che riguarda la nomina dei componenti del Nucleo di valutazione, tema spinoso in quanto l’incarico è stato affidato, uno al figlio del presidente del consiglio comunale, l’altro a un esponente del Pd, forza politica che appoggia il sindaco Piero Capizzi. Che la maggioranza non si presentasse in aula di proposito era accaduto anche negli anni passati. In quell’occasione la minoranza aveva parlato di “scorrettezza politica e mancanza di democrazia”, ma quanto successo lo scorso 2 maggio ha mandato su tutte le furie i quattro componenti del gruppo politico “Patto civico per Calascibetta”, i quali hanno risposto con un durissimo commento: ”Pur essendoci il numero legale per lo svolgimento della seduta consiliare, il presidente e il suo vice presenti in aula, mentre la segretaria si accingeva a chiamare l’appello, con uno scatto da centometristi hanno abbandonato l’aula e si sono andati a nascondere in un’altra stanza del Municipio, nonostante i due capigruppo della maggioranza, Francesco Lo Vetri e Daniele La Paglia, avevano proposto loro la data e imposto l’orario della seduta.




E’ lapalissiano il fatto-continuano i quattro della minoranza, Carmelo Lo Vetri, Cecilia Di Franco, Salvatore Dello Spedale La Paglia e Giuseppe Di Franco – che le nomine riguardanti il Nucleo di valutazione, nelle persone di Calogero Lodato, storica figura del Pd, e del figlio del presidente del consiglio, rappresentano una sorta di “Spada di Damocle” per questa maggioranza disposta a fare anche queste figuracce, giocando a nascondino dentro il Comune, pur di mantenere il potere. Non avremmo immaginato che si potesse arrivare a tanto in questa legislatura. E’ sotto gli occhi di tutti che siamo di fronte ad un Partito democratico compiacente a queste vergogne che stanno offuscando tutti i principi ispiratori della democrazia”.
Francesco Librizzi