Enna presentato il libro “La memoria ritrovata – Storie di partigiani ennesi 1943-1945”

Enna. Si è svolta giovedì scorso, nell’affollata sala dell’Urban Center, la presentazione del libro del presidente provinciale dell’Anpi, Renzo Pintus, dal titolo “La memoria ritrovata – Storie di partigiani ennesi 1943-1945”. Al tavolo dei relatori, oltre all’autore, lo storico dell’università di Catania Franco Amata, la prof. Letizia Colajanni, presidente nazionale onoraria dell’Anpi e nipote del leggendario comandante Barbato della liberazione di Torino, al secolo Pompeo Colajanni, l’editore Maurizio Vetri. A moderare e relazionare, il dirigente Anpi, Piergiovanni Zaffora.

Nel corso degli interventi tutti i relatori hanno condiviso l’operato, la ricerca effettuata e portata a termine con particolare meticolosità, originalità e cesellatura storica da parte dell’autore. Nel descrivere la biografia di 457 partigiani ennesi, l’autore “conduce per mano” il lettore facendo capire come tante schiere di giovani e di persone comuni, che hanno scoperto la guerra come inganno e come crudeltà, alla fine abbiano scelto la lotta nel campo della democrazia. A portare i saluti dell’amministrazione comunale, l’assessore alle attività culturali Rosalinda Campanile la quale, nel congratularsi del lavoro portato a buon fine dal prof. Pintus, ha sottolineato che l’Anpi “è un riferimento culturale e che quindi avrà sempre il nostro sostegno”. La presidente Colajanni, nel corso del suo intervento, ha reso omaggio ai caduti ennesi e, attraverso un brillante excursus storico, ha descritto ogni fase del libro scritto da Pintus. “Parto da una considerazione –ha detto-: comunemente è affermato che la Sicilia non abbia preso parte alla resistenza e non c’è più nulla di più falso. Il libro di Renzo è una prova tangibile e una testimonianza di come invece la Sicilia sia stata molto impegnata non tanto sul suo territorio, ma nel centro e nel nord Italia per la presenza numerosissima di siciliani in quelle zone. Questi esempi devono essere portati nelle scuole perché è proprio lì che noi possiamo sperare in un cambiamento positivo della nostra società”. Interessante l’intervento del prof. Amata, il quale ha sottolineato che “La memoria ritrovata” assume un significato e una valenza particolare perchè è un pregevole lavoro di ricerca che si occupa di Resistenza, e più precisamente di una significativa pagina di lotta antinazista e antifascista, scritta anche da 457 giovani partigiani originari della provincia di Enna. “Storie vive di giovani –ha sottolineato- di diversa condizione sociale, non ideologicamente e politicamente schierati tra le file dell’antifascismo, ma semplicemente partigiani per scelta”. A conclusione della sua analisi storica, Amata ha esortato l’Anpi a “farsi portavoce della necessità che ogni comune della provincia dedichi una via a uno dei 54 partigiani ennesi caduti nella lotta di liberazione”. “Ed Enna –ha aggiunto-, cosa che avrebbe dovuto fare già da tempo, dedichi una via o una piazza a Pompeo Colajanni, affinchè gli ennesi si ricordino di questo grande siciliano”.
Giacomo Lisacchi