Elezioni ex Province, Regione ad un bivio, ecco gli scenari

Dopo la sentenza della Corte costituzionale di annullamento della legge regionale con la quale si è disposta l’ennesima proroga dei  commissariamenti dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane la confusione regna sovrana.

Le opzioni per la Regione

Il Governo della Regione si trova infatti di fronte ad un bivio con più strade, ognuna delle quali non poco accidentata.

Elezioni subito

Un’ipotesi potrebbe essere quella di abbandonare momentaneamente l’annunciata contro-riforma che prevede il ritorno all’elezione diretta degli organi di governo degli enti intermedi e indire subito le elezioni di secondo grado come prescritto dalla Corte costituzionale.

Attendere il Parlamento

Un’altra soluzione è quella di tenere ancora per qualche mese i Commissari nella speranza che il Parlamento abroghi l’obbligo dell’elezione di secondo grado contenuta nella legge statale Delrio, così da consentire all’ARS di sperimentare l’elezione diretta per i propri enti intermedi.

Una soluzione più saggia, e come tale decisamente minoritaria, sarebbe invece quella di consentire l’immediata elezione di secondo grado degli organi di governo in attesa di una legge-voto costituzionale che miri alla modifica dell’art. 15 dello statuto siciliano, sostituendo gli attuali liberi Consorzi comunali con le Province, in modo da non correre rischi d’incostituzionalità sulla futura introduzione dell’elezione diretta.

In tale contesto, in cui si è cristallizzata l’instabilità di questa importante parte dell’architettura istituzionale, le forze politiche non nascondono il gradimento per accorpare l’eventuale competizione elettorale a quella del rinnovo del Parlamento europeo prevista per il prossimo anno.

Massimo Greco