Disordini nel carcere di Enna, detenuti danno fuoco alle celle

Tre detenuti ghanesi si sono resi protagonisti di disordini nel carcere di Enna. Secondo quanto riferisce Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp, un sindacato di Polizia penitenziaria, i tre avrebbero dato fuoco alle celle in cui erano reclusi. La rivolta, come l’ha definita lo stesso sindacato, è stata sedata dagli agenti in servizio nel penitenziario.

L’allarme del sindacato

“I disordini provocati nel carcere di Enna da tre detenuti ghanesi, con problemi psichiatrici, che hanno distrutto ed incendiato le celle dove erano reclusi, creando gravissimi problemi, risolti con l’intervento del personale di polizia penitenziaria, ripropone il problema della presenza di troppi detenuti stranieri nei penitenziari italiani. Solo in Sicilia sono poco meno di un migliaio” afferma Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp.

I numeri sui detenuti stranieri

Dalle informazioni fornite dal Spp, a partire dal febbraio 2023, negli istituti penitenziari di tutta Italia risultano presenti 17.654 cittadini stranieri corrispondenti al 31,4% dell’intera popolazione detenuta.

“Mancano i traduttori”

 “Questi numeri – afferma Di Giacomo – evidenziano che la detenzione della popolazione carceraria straniera va gestita con mezzi, strumenti e soprattutto personale specifico. In troppi casi non si conoscono nemmeno le autentiche generalità e provenienza. L’assenza di traduttori è il primo problema con il personale penitenziario in grande difficoltà soprattutto di fronte ai continui fenomeni di fondamentalismo e radicalismo islamico che sfociano in atti di ribellione e protesta”.

Accordi per rimpatrio

” Per noi – dice il segretario S.PP. – le misure da mettere in campo sono decisamente più complesse e urgenti a partire dall’attuazione dei trattati con gli Stati Africani per il rimpatrio di criminali nei propri Paesi di origine” conclude il sindacalista.