Imposta rifiuti a Enna, l’assessore Catalano, “somme richieste non sono prescritte”

“Il Comune di Enna sta provvedendo a notificare non solo ingiunzioni di pagamento relative alla TARSU  2011,  2012 e 2013 ma anche quelle relative all’IMU, alla TOSAP ed all’Imposta sulla Pubblicità per gli anni 2012 e 2013″.

Lo afferma l’assessore al Bilancio, alla Programmazione economica ed ai Tributi, Gaetano Catalano, in riferimento all’articolo pubblicato ieri da ViviEnna in cui si paventa il rischio prescrizioni per le imposte sui rifiuti del 2011, 2012 e 2013 che comporterebbe un danno economico notevole per le casse dell’amministrazione.

“Somme richieste non sono prescritte”

Secondo quanto sostiene l’assessore al Bilancio di Enna, “nelle ingiunzioni sono riportate tutte le normative che hanno spostato i termini per richiedere il pagamento di dette somme, cosa che di norma i comuni non fanno, proprio per rendere evidente ai contribuenti che le somme richieste non sono prescritte. E’ notorio che nel periodo di emergenza COVID-19 sono stati sospesi tanti termini di pagamento, inclusi quelli dei tributi locali”.

L’emergenza Covid19

Il rappresentante dell’amministrazione Dipietro afferma che “nel periodo di emergenza sanitaria non potevano essere richiesti i pagamenti delle somme ancora dovute. Il periodo di emergenza è cessato e quindi il Comune di Enna non può non richiedere il pagamento di quanto dovuto, proprio per evitare il danno paventato nell’articolo”.

La riscossione coattiva

Nell’analisi dell’assessore al Bilancio, emerge anche che “gli atti di pagamento che si stanno recapitando sono stati già notificati, sotto forma di accertamento, entro i termini riportati nell’articolo, ovvero entro i cinque anni concessi dalla legge. Adesso si sta espletando la fase di riscossione coattiva che, per provvedimenti normativi richiamati negli avvisi, scade entro la fine di questo anno, ovvero entro la fine del 2023”.

Il quadro normativo

In merito alle cartelle sull’imposta dei rifiuti relativa a quegli anni, l’assessore Catalano sostiene che “le ingiunzioni che si stanno recapitando sono, per legge, impugnabili solo ed esclusivamente per vizi propri. Ovvero se gli avvisi accertamento degli anni 2011, 2012 e 2013 non sono stati impugnati, e non sono stati pagati, vanno adesso pagati in quanto non si può più eccepire alcun vizio di merito dell’avviso di accertamento”.

Fermi e pignoramenti

Se, però, il Comune non riuscisse ad incassare le somme dovute, si provvederà, come ammesso dallo stesso assessore, ad aggredire i beni dei contribuenti inadempienti.

“Ove non si dovesse pagare l’Ente sarà costretto ad adottare – dice l’assessore Catalano – i fermi amministrativi sui veicoli dei contribuenti e, in ultima analisi, ai pignoramenti di quote delle retribuzioni o di conti correnti. Tuttavia l’Amministrazione vuole venire incontro alle esigenze dei contribuenti dando la possibilità di rateizzare l’importo da pagare. Gli uffici stanno già procedendo in tal senso con numerosi contribuenti. Ovviamente se il pagamento risulterà già effettuato nulla sarà dovuto”

“Quanto al richiamo della TARSU 2009/2010 è corretto rendere noto ai cittadini che gli avvisi TARSU 2009  sono stati annullati  a seguito di specifica pronuncia della Corte di Cassazione. Gli avvisi TARSU 2010 non solo non sono stati annullati, ma addirittura la Commissione Tributaria Regionale ha riconosciute valide le ragioni del Comune nei ricorsi presentati dai contribuenti” conclude l’assessore.