Aeroporto nell’Ennese, storia di uno scalo voluto ma mai realizzato

Sono due i fattori congiunturali che impongono alla politica di pensare seriamente ad un’alternativa all’attuale aeroporto di Fontanarossa. Il primo è strettamente correlato alla prospettata realizzazione del ponte sullo stretto di Messina. Il secondo è invece connesso alla vulnerabilità, dimostrata ancora in queste ore, di uno scalo localizzato ai piedi di sua maestà Etna.

Primo ad occuparsene Rino Nicolosi

Per la verità la questione non è affatto nuova e la politica siciliana si è occupata nel tempo, ma lo ha fatto ad intermittenza, quasi a volere rispettare il ritmo dettato dalle eruzioni vulcaniche e dei conseguenziali disagi al trasporto aereo. Fu il Presidente della Regione siciliana Rino Nicolosi ad occuparsene per primo della necessità di pensare ad un aeroporto alternativo a quello di Fontanarossa ma l’idea progettuale di uno scalo intercontinentale fu poi concretizzata dal Presidente della Provincia di Catania Nello Musumeci e presentata nel ‘98 alle Ciminiere.

Il ruolo di Musumeci

Lo stesso Musumeci rilanciò l’idea nel 2001 in occasione di un convegno promosso dall’URPS a Castel Utveggio alla presenza del Prof. Riggio appena nominato consulente dal Ministro ai trasporti Lunardi.
A seguire, l’idea progettuale venne coltivata e portata ad una fase più concreta dalll’On. Crisafulli che raccolse la proposta di un gruppo imprenditoriale, secondo il modello già sperimentato nella ex DDR tedesca. Il progetto però non riuscì ad essere finanziato dal Governo cinese per cause a noi sconosciute

Più recentemente, come già scritto da ViviEnna in questi giorni, è stata l’Università Kore ad affrontare la questione, ritenendola non più procrastinabile.

Il gruppo di azione territoriale

A questo punto bisogna passare dagli annunci alle azioni concrete, con la costituzione di un gruppo di azione territoriale (GAT) che stili un cronoprogramma di incontri istituzionali coinvolgendo tutti gli attori pubblici e privati potenzialmente interessati e tenendo conto che le materie “aeroporti civili” e “grandi reti di trasporto” rientrano tra quelle che la Costituzione assegna alla competenza concorrente tra Stato e Regione.

Massimo Greco