Rifiuti a Calascibetta, cresce la differenziata ma la tassa non si abbassa

Gli avvisi di pagamento della tassa sui rifiuti (TARI) a Calascibetta che sono arrivati nei giorni scorsi alla comunità xibetana hanno generato malumori sul fronte della esosità e, soprattutto, in relazione alla mancata riduzione delle tariffe nonostante l’alta percentuale di raccolta differenziata.

Il problema delle seconde case

Un problema specifico che è stato lamentato concerne il pagamento della TARI per le seconde case, per il quale il regolamento comunale non prevede alcuna riduzione avendo respinto le mirate proposte di modifica presentate dalla minoranza consiliare guidata dal Consigliere comunale Carmelo Lo Vetri. In sostanza, una famiglia composta da quattro persone paga la medesima tariffa della TARI per tutti gli immobili posseduti ancorché non abitualmente abitati. Ciò vuol dire che per il Comune di Calascibetta quel nucleo familiare è capace di produrre contemporaneamente rifiuti in tutti gli immobili che possiede.

La natura giuridica della TARI

La questione, apparentemente illogica, deriva dalla lettura dell’articolato che ha istituito nel 2013 la TARI. La TARI è infatti un tributo che il singolo soggetto è tenuto a versare in relazione all’espletamento da parte del Comune di un servizio nei confronti della collettività che da tale servizio riceve un beneficio. I criteri di ripartizione del servizio di smaltimento dei rifiuti non sono collegati al concreto utilizzo, bensì ad una fruizione potenziale desunta da indici meramente presuntivi, quali l’occupazione e detenzione di locali ed aree, che tengono conto della quantità e qualità che, ordinariamente, in essi possono essere prodotti. Il legislatore ha ritenuto di temperare la rigidità di tale criterio impositivo introducendo ipotesi
di esclusione e di riduzione, riduzioni che a loro volta si distinguono in obbligatorie, i cui presupposti sono già fissati dalla legge, e facoltative, spettanti solo se previste dal regolamento comunale e secondo le modalità ivi determinate.

Il regolamento xibetano

A differenza di quanto fatto in tanti altri Comuni dell’ennese, il Consiglio comunale xibetano ha deciso, nella sua autonomia politico-amministrativa, di non prevedere alcuna riduzione per gli immobili non adibiti ad abitazione principale in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare. Una chiara scelta politica che, però, potrebbe non avere copertura giuridica.

Le chiavi interpretative per applicare equamente il citato presupposto normativo riferito agli
“immobili suscettibili di produrre rifiuti” sono due: quello di matrice comunitaria in forza
del quale “chi inquina paga” e quello costituzionale secondo cui tutti sono tenuti a
concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita’ contributiva. Un ricorso pilota
alla competente Commissione Provinciale Tributaria potrebbe essere d’aiuto.

Massimo Greco