Scontro su Scozzarella, maggioranza scrive al prefetto, “io vittima di linciaggio”

A vuoto un’altra seduta del consiglio comunale con 25 punti all’ordine del giorno, tra cui alcuni atti propedeutici al Bilancio di previsione. Seduta, la stessa di 4 giorni fa rinviata a ieri sera. I 7 consiglieri comunali di maggioranza continuano ad essere irremovibili: “Non voteremo alcun provvedimento sino
a quando il presidente Scozzarella continuerà a rimanere seduto in quella poltrona.”

Maggioranza scrive al prefetto

E con dichiarazione di voto rimandano il consiglio al 6 ottobre alle ore 18,30 invitando Scozzarella in questo lasso di tempo a “meditare”. La consigliere Filippa D’Angelo che ha parlato a nome di tutti e sette i consiglieri di maggioranza comunica che hanno scritto al prefetto chiedendogli di essere ricevuti, al fine di rimuovere una situazione divenuta imbarazzante che sta pregiudicando l’andamento dell’attività amministrativa e la serenità del consiglio comunale. La stessa consigliera nel rivolgersi a Scozzarella gli ha
chiesto di compiere un atto di buona volontà e di non continuare a tenere “ingessata e sotto scacco” l’attività amministrativa e consiliare dell’Ente.

Il voto del 18 luglio

Nel suo discorso, citando alcune sentenze della Corte di Cassazione e di autorevoli giuristi ha ribadito che l’esito della votazione del 18 luglio scorso quando si votò la sfiducia al Presidente, per giurisprudenza consolidata non può ritenersi valido in quanto lo Statuto comunale, il regolamento per antonomasia che regola l’attività dell’Ente, è prevalente rispetto alla legge regionale. Questa infatti prevede per la rimozione del presidente la maggioranza assoluta dei presenti, nel caso di Valguarnera 8/12 mentre lo
Statuto, la maggioranza dei presenti ovvero7/12. Quella sera il segretario comunale prendendo a riferimento la legge regionale decretò la permanenza del presidente poiché il quorum si era fermato a 7.

Pressing su Scozzarella

Esito che la maggioranza ha sempre rifiutato chiedendo da quel momento le dimissioni del presidente.
Continuando il suo intervento, Filippa D’Angelo rivolgendosi sempre a Scozzarella lo ha invitato esplicitamente, se convinto della sua posizione, prima di dimettersi e poi di rivolgersi al Tar, così come hanno fatto altri presidenti che si sono trovati nella medesima situazione, consentendo al
Consiglio di svolgere in piena serenità le proprie funzioni. “Non si arrocchi ancora sulle sue posizioni- ha ancora ribadito- perché per salvaguardare la sua poltrona lei sta sabotando le istituzioni e sta sfaldando con mero ostruzionismo la coesione delle istituzioni democratiche”.

“Io vittima di linciaggio” dice il presidente

Parole forti e vibranti che hanno ricevuto la reazione di Scozzarella. “Ho notato col suo intervento -ha replicato Scozzarella- che le vostre non sono posizioni politiche, ma trattasi di un linciaggio alla mia persona, il vostro è un messaggio di sudditanza psicologica e quasi un ricatto nei confronti di un
presidente, di un uomo, di un padre. La mia posizione è chiara e la ribadisco, sono stato legittimato da un voto e non ho alcuna intenzione di fare un passo indietro, se qualcuno deve ricorrere al Tar questi siete voi.”

Sindaca in posizione scomoda

Concetto ribadito pure dai consiglieri a lui vicini, Gaetana Telaro e Carmelo Auzzino. La sindaca
che voleva intervenire non le è stato consentito, perché richiesto durante le operazioni di voto. Di certo la sua posizione in questo momento non è tra le migliori, è come se si trovasse ingabbiata da una situazione inaspettata ed imprevista. Da un lato, da quel che si dice, non riesce a fare pressione su Scozzarella e indurlo alle dimissioni per timore di trovarsi di fronte l’ottavo oppositore, dall’altro le scadenze incombono e gli atti vanno approvati nel più breve tempo possibile. Come finirà questa storia non si sa!

Rino Caltagirone