Stop ad accreditamento di laboratorio ennese, Tar accoglie ricorso

I giudici della Prima sezione del Tar di Palermo hanno accolto il ricorso del Laboratorio di Analisi Cliniche delle dott.sse Mancuso Maria, Romanello Rosa & C. s.n.c., a Centuripe, contro il decreto di sospensione del rapporto di accreditamento emesso dall’Assessorato Regionale della Salute.

La vicenda

Un provvedimento adottato nel 2016 dall’amministrazione regionale per la presunta non conformità della struttura negli anni 2013 e 2014 ai requisiti per l’accreditamento.

Nel corso del dibattimento, è emerso che con decreto assessoriale del 30 dicembre 2010 “la Regione Siciliana istituì il Centro regionale per l’implementazione, l’assicurazione ed il controllo di qualità nella rete dei laboratori pubblici e privati”.

Inoltre, secondo quanto emerge nella sentenza dei giudici, a quel provvedimento della Regione ne seguirono degli altri in cui , “tra l’altro, veniva ribadita l’obbligatorietà per tutte le strutture, pubbliche e private, di adesione a detti programmi, mentre per altri era prevista la partecipazione facoltativa”.

La tesi della difesa

I legali del laboratori, gli avvocati Emilio Castorina e Antonio Fazio, hanno lamentato “la carenza, per gli anni per i quali è stata comminata la sanzione, di precise istruzioni indispensabili per la partecipazione a detti programmi” che, sostanzialmente, sarebbero stati vaghi, per cui “l’incertezza e indeterminatezza del parametro di riferimento, secondo la tesi di parte originaria ricorrente, renderebbe ingiustificata la sanzione”.

Il Tar sulla Regione

Secondo quanto emerge nella sentenza del Tar di Palermo, che dà ragione alla tesi dei titolari del laboratorio, “l’amministrazione intimata non ha prodotto documentazione utile a comprovare che le strutture potessero facilmente reperire dati certi ed univoci per l’esecuzione delle campionature prescritte”.

La sproporzione della sanzione

E così, sulla scorta dell’analisi dei giudici, “risulta evidente la sproporzione tra la grave sanzione comminata e l’entità dei rilievi, non essendosi tenuto conto della responsabilità in capo alla medesima Amministrazione per la condizione di incertezza nelle quali, nella prima fase di avvio delle nuove procedure, si erano venute a trovare, incolpevolmente, le strutture accreditate”.

Annullato provvedimento

“Conclusivamente, il ricorso, in quanto fondato nei sensi di cui in motivazione – assorbito ogni altro profilo – deve essere accolto e, per l’effetto, va annullato il decreto impugnato dell’Assessorato regionale della Salute” si legge nella sentenza dei giudici che hanno scagionato l’Asp di Enna da responsabilità.

Foto tratta da studioallievi.com