Cineclub a Troina, 12 film da vedere tra “amici”

Vedere un film a casa propria seduto sul divano, spesso da solo o in compagnia di qualche componente
della famiglia, non è la stessa cosa che vederlo in una sala cinematografica assieme al gruppo di amici e a
tanti altri che si conoscono, anche se solo di vista o non si conoscono affatto.

La socialità legata al cinema

Anche in un piccolo paese come Troina, dove da tempo si sono affermati modelli di comportamento tipici dei grandi centri urbani, c’è stato un allentamento dei legami sociali. C’è però una sentita esigenza di ripristinare questi legami sociali e di vivere momenti di fruizione collettiva di spettacoli, come la visione di un film, non solo per rilassarsi ma anche per discutere e cercare di capire con gli amici il mondo che ci sta attorno.

Riapre il cineclub

Il cineclub di febbraio- marzo di quest’anno ha messo in evidenza quest’esigenza ed è stato una risposta, sia pure parziale, a quest’esigenza. Il cineclub autunno 2023-inverno 2024, che inizierà il prossimo il 16 novembre, si muove sulla stessa scia, come si può intuire scorrendo la breve rassegna dei film che vi apprestate a leggere qui di seguito. “Tanguy”, “La parte degli Angeli” e “Gli sdraiati” affrontano alcuni aspetti della condizione giovanile: la permanenza prolungata in famiglia, che è una condizione riscontrabile nelle famiglie appartenenti alle classi medie; le difficoltà di inserimento sociale dei giovani delle classi popolari che vivono nelle grandi città; lo smarrimento di un padre nato negli anni ’50 che non si capacita del fatto che il figlio non gli rassomigli.

I film ed i loro messaggi

Di alcuni aspetti della questione femminile si occupano “Emily” e “Ti do i miei occhi”: le difficoltà di una
donna vissuta nella prima metà dell’Ottocento in Inghilterra che fatica ad ottenere il riconoscimento del
suo talento letterario e, ai nostri giorni, la relazione tossica di una donna sensibile e intelligente con un
uomo rozzo e meno intelligente di lei, che coltiva una concezione tradizionale dei rapporti uomo-donna in cui la donna è sottomessa all’uomo. “Pranzo di ferragosto” e “The father – Nulla è come sembra” affrontano il tema dell’invecchiamento della popolazione e dei problemi che questo fenomeno pone alle famiglie dei figli degli anziani e alla società in generale.


Delle differenze sociali e della loro crescita e della precarizzazione del lavoro ai nostri giorni, per effetto
delle politiche liberiste, si occupano “Parasite” e “Sorry, we missed you”. Un richiamo a non perdere la memoria di come era l’Italia nella prima metà del ‘900 è il film “Anni difficili”, che descrive la transizione dell’Italia dal fascismo alla democrazia raccontando le vicissitudini di un modesto impiegato comunale, e “Il leone del deserto” in cui la conquista coloniale della Libia è raccontata dal lato dei colonizzati libici e non dei colonizzatori italiani. L’emigrazione africana verso l’Europa è il tema al centro di “Io capitano” spiegato con il racconto del viaggio di due giovani senegalesi per raggiungere la loro meta attraversando il deserto, la Libia e il Mediterraneo.
Silvano Privitera