La nuova Dc di Calascibetta avrà una sede

A breve anche Calascibetta avrà la sede della Nuova Democrazia cristiana, guidata in campo nazionale dall’ex presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro.

Primo incontro

Ieri il primo incontro, organizzato da Giuseppe Di Franco, consigliere comunale e membro del direttivo nazionale di quello che era chiamato scudo crociato. Presenti all’incontro, sia alcuni giovani che hanno un ruolo in politica, come i consiglieri della minoranza, Carmelo Lo Vetri e Cecilia Di Franco, ma anche vecchi esponenti della Dc xibetana, come Guglielmo Butera. Ed ancora, ex politici con un passato in Rifondazione Comunista, qualche professionista ed ex simpatizzanti della Lega di Salvini.

La balena bianca

E’ la prima fase di un progetto politico, ovvero il ritorno della cosiddetta “balena bianca”, che dovrebbe concretizzarsi a breve, così come avvenuto in altri paesi dell’isola. Mancavano, in questo primo incontro, figure storiche della Dc: l’attuale presidente del consiglio comunale, Salvatore Cucci, e l’avvocato Piero
Patti, i quali hanno ricoperto rispettivamente il ruolo di segretario comunale dell’allora Democrazia cristiana, e Totò Puglisi, ultimo sindaco a Calascibetta della Dc.

Ipotesi di ritorno nella vecchia sede

La sede della Nuova Democrazia cristiana potrebbe essere quella del passato, ossia l’edificio storico ubicato a pochi passi da piazza Umberto I, che costeggia la farmacia Fontanazza, dove dal balcone, alcune volte, soprattutto durante alcune riunioni politiche, si affacciava, insieme ai suoi collaboratori, il politico
xibetano per accellenza, ovvero l’ex presidente della Regione Siciliana Giuseppe D’Angelo, l’uomo che sconfisse il “Milazzismo”, face istituire la prima commissione antimafia e si schierò contro i fratelli Ignazio e Nino Salvo, esattori delle tasse in Sicilia. Erano gli inizi degli anni ’60 e in quella sede, così come nell’abitazione del presidente D’Angelo, a pochi passi dalla chiesa Madre, si sono tenute delle riunioni che hanno indirizzato la politica siciliana di un tempo.

Il ricordo di Nicastro

Il giornalista Franco Nicastro, alcuni anni fa, parlando di D’Angelo in un libro, scrisse: “D’Angelo, il politico che sfidò la mafia e l’antimafia”. Una lotta contro il malaffare a tal punto che D’Angelo doveva essere
ucciso, rivelò un pentito di mafia, per essersi contrapposto soprattutto allo strapotere mafioso dei
cugini Ignazio e Nino Salvo. Oggi si ritorna a parlare di Democrazia cristiana, ma tutti si aspetterebbero da questa formazione politica un interesse forte nei confronti della Sicilia, terrà a Statuto Speciale, quest’ultimo mai sfruttato a favore del popolo isolano.

Francesco Librizzi