Rifiuti, fine della gestione autonoma dei Comuni

Anche in provincia di Enna, i Sindaci gestiscono il servizio correlato al ciclo dei rifiuti a proprio piacimento, ma i nodi stanno arrivando al pettine. L’art. 67 dell’ultima finanziaria regionale ne è la dimostrazione, nella misura in cui auspica una stretta collaborazione tra Comuni e rispettiva società d’ambito (SRR) per un’ottimizzazione delle risorse impegnate nei servizi strumentali connessi alla gestione del ciclo dei rifiuti.

La legge regionale

Già, perché in Sicilia, in forza di una legge regionale del 2013, che non fu impugnata dal pro-tempore Commissario dello Stato (figura poi soppressa dalla Corte costituzionale), la gestione dei rifiuti è rimasta in capo ai Comuni che l’assicurano atomisticamente ed autonomamente, così violando da diversi punti di vista il principio di unicità verticale e orizzontale della gestione all’interno dell’ambito ottimale posto dalle norme legislative statali. Ciò per le seguenti ragioni:

1) l’attribuzione delle funzioni inerenti lo smaltimento dei rifiuti ai Comuni continua a violare il principio dell’unicità orizzontale della gestione, consentendo l’organizzazione e lo svolgimento di più servizi all’interno del medesimo ambito. Occorre qui ricordare che nel 2015 la Regione Siciliana fu diffidata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a provvedere alla perimetrazione degli ATO per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e, di conseguenza, a ridefinirne la consistenza numerica individuando non più di cinque ambiti.

la gestione del servizio (in house o esternalizzato) continua a violare il principio di unitarietà verticale, perché legittima la frammentazione del ciclo integrato dei rifiuti.

Gestione senza economie di scala

L’unicità e l’unitarietà di un servizio pubblico a rilevanza economica, qual’è quello correlato al ciclo dei rifiuti, lungi dall’essere un capriccio del legislatore statale, mira a realizzare economie di scala sia nella fase regolativa che in quella gestionale, individuando la dimensione ottimale dell’ambito territoriale sulla base di parametri fisici, demografici, tecnici e sulla base delle ripartizioni politico-amministrative.