Area vasta, il pasticcio è servito

Chissà se e quando la competente commissione legislativa dell’ARS affronterà seriamente la riforma degli enti intermedi siciliani. Già, perché ci sono problemi enormi da risolvere a cominciare dalla riconfigurazione delle tre “città metropolitane”, concepite come macro aree metropolitane coincidenti con i territori delle precedenti Province regionali.

Le stranezze

Ci piacerebbe ascoltare da chi esercita il nobile potere legislativo le ragioni che stanno alla base della scelta di inglobare Mirabella Imbaccari e Caltagirone nella “città metropolitana” di Catania o Alimena e Petralie nella “città metropolitana” di Palermo, o, ancora, Capizzi e Mistretta nella “città metropolitana” di Messina. Insensate camicie di forza istituzionali che gridano vendetta al cospetto di quella “libertà” associativa prevista dall’art. 15 dello statuto siciliano.

I sindaci, i Liberi consorzi e le Unione dei Comuni

E che dire dei sei “liberi consorzi comunali” che saranno governati dai medesimi Sindaci che si sono già aggregati attorno alle “Unioni di Comuni” di 2° generazione per arginare la decrescita della “aree interne”. Sindaci che saranno costretti a governare due enti associativi, per discutere le medesime politiche di area vasta. Non solo una grande perdita di tempo, ma anche uno spreco di risorse finanziarie, umane e strumentali causato da un legislatore dimostratosi del tutto incapace.

Due enti per la stessa funzione

Eletti gli organi di governo (quando?) del Libero consorzio comunale di Enna, osserveremo
con interesse e dovizia il modo in cui sarà armonizzata la funzione di “promozione, coordinamento e valorizzazione economico e sociale” prevista in capo all’ente di area vasta dall’art. 27 della l.r. n. 15/2015 con la funzione di “promuovere e concorrere allo sviluppo socio-economico del territorio comune” che lo statuto dell’Unione dei Comuni “Area Interna di Troina” assegna al medesimo ente.

Nei prossimi mesi, a fronte di 20 Comuni della soppressa Provincia regionale di Enna, che saranno chiamati a governare il nuovo ente di area vasta denominato “Libero consorzio comunale”, 14 di questi sono già stati chiamati a governare la citata Unione dei Comuni. In un territorio diverso? No, nello stesso territorio! “Così è, (se vi pare)” avrebbe detto Pirandello.

Massimo Greco