Medici indagati, Zappia, “non risulta sospensione degli interventi”

“Non mi risultano interruzioni degli interventi da parte dei medici”. Lo afferma a ViviEnna il commissario dell’Asp di Enna, Mario Zappia, in merito all’annuncio, in un documento, dei medici indagati per truffa, di voler sospendere, a partire da lunedì 11 marzo le prestazioni aggiuntive a seguito dell’inchiesta per una presunta truffa sugli straordinari.

Zappia sull’inchiesta

“Purtroppo, non conosco la vicenda, in ogni caso – afferma il commissario dell’Asp di Enna – ho chiesto se era arrivata documentazione da parte degli organi inquirenti in modo tale da prendere provvedimenti ma fino a stamane non abbiamo ricevuto nulla. Il direttore sanitario, in merito a presunte interruzioni degli interventi, non me ne ha parlato”.

L’inchiesta della Finanza

In merito all’inchiesta, la Guardia di finanza, nei giorni scorsi, ha notificato gli avvisi di conclusioni indagini a 33 medici, tra medici ed anestesisti dei reparti di Anestesia e Rianimazione, Chirurgia e Ortopedia dell’ospedale Umberto I di Enna, che, nella tesi dell’accusa, avrebbero timbrato la reperibilità per effettuare interventi già programmati facendoli passare come urgenti oltre che una serie di altre irregolarità per incassare stipendi molto più alti rispetto a quelli previsti.

“Asp come parte offesa”

“Non abbiamo ancora nulla in mano, in ogni caso, se le cose stessero davvero così, noi, come azienda sanitaria, saremmo parte offesa, per cui, obbligatoriamente, dovremmo fare qualcosa ma, ripeto, occorre prima un atto, cosa che, al momento, non abbiamo” conclude il commissario dell’Asp di Enna.

La difesa dei medici

Secondo i medici, che si dicono estranei ai fatti contestati, la timbratura dei cartellini al di là delle ore di lavoro sarebbe stata necessaria per fare in modo che, nonostante l’organico di 14 unità presenti a fronte di 25 previste, si riuscisse a soddisfare le richieste dei pazienti. Nel 2023, stando ai loro dati, le prestazioni aggiuntive hanno permesso di eseguire 4100 interventi chirurgici.

Tra queste prestazioni aggiuntive ci sono, oltre alla sala operatoria, la guardia attiva di Rianimazione, guardia di Emergenze urgenze , le prestazioni di terapia del dolore, le prestazioni di nutrizione artificiale, le prestazioni di vascular team e di partoanalgesia.

Con l’organico in atto presente, saranno garantite esclusivamente: la guardia attiva di terapia intensiva rianimatoria e la guardia attiva per la gestione delle urgenze ed emergenze intraospedaliere (DEA) – scrivono in documento inviato ad Ansa – saranno, inoltre, assicurate complessivamente, da dividere tra le diverse branche chirurgiche, solo 10 sedute operatorie settimanali anziché le 27 sedute che sono state assicurate sino ad oggi con grave sacrificio personale di ogni singolo anestesista”.