Truffa su straordinari, 33 medici indagati, “stop a prestazioni”

Non ci stanno i medici indagati per truffa nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale Umberto I di Enna. Sono complessivamente 33 i sanitari a cui la Guardia di Finanza ieri, ha notificato, all’interno dell’ospedale Umberto I, un avviso conclusione indagini per truffa e appartengono tutti ai reparti di Anestesia e Rianimazione, Chirurgia e Ortopedia.

Da eroi a ladri, “sospendiamo le prestazioni aggiuntive”

“Da eroi del covid a ladri “ – dicono i medici anestesisti e rianimatori, 10 dei quali, ieri hanno avuto la visita della Finanza. Dal prossimo lunedì, 11 marzo, annunciano che sospenderanno le prestazioni aggiuntive che hanno permesso, nel 2023, di effettuare 4100 interventi chirurgici. Tra queste prestazioni aggiuntive ci sono, oltre alla sala operatoria, la guardia attiva di Rianimazione, guardia di Emergenze urgenze , le prestazioni di terapia del dolore, le prestazioni di nutrizione artificiale, le prestazioni di vascular team e di partoanalgesia. Secondo i medici la timbratura dei cartellini al di là delle ore di lavoro che secondo l’accusa gli avrebbe consentire di guadagnare stipendi molto più alti del dovuto, sarebbe stata necessaria per fare in modo che, nonostante l’organico di 14 unità presenti a fronte di 25 previste, si riuscisse a soddisfare le richieste dei pazienti.

Straordinari necessari per garantire i servizi

“Con l’organico in atto presente, saranno garantite esclusivamente: la guardia attiva di terapia intensiva rianimatoria e la guardia attiva per la gestione delle urgenze ed emergenze intraospedaliere (DEA) – scrivono in documento inviato ad Ansa – saranno, inoltre, assicurate complessivamente, da dividere tra le diverse branche chirurgiche, solo 10 sedute operatorie settimanali anziché le 27 sedute che sono state assicurate sino ad oggi con grave sacrificio personale di ogni singolo anestesista”.

I medici, infine, si scusano con la popolazione per i disservizi che questa decisione certamente provocherà e sottolineano che tutto quello che hanno fatto è stato concordato preventivamente con l’amministrazione dell’Asp mentre ribadiscono l’assoluta estraneità ai fatti contestati dichiarandosi fiduciosi nell’operato della magistratura.