Campanile, “fiumi di veleno su di me, non sono affamata di potere”

Ha scelto la sua pagina social per provare a spiegare le ragioni per cui ha deciso di entrare nella squadra del sindaco Dipietro. Per Rosalinda Campanile, neo assessore al Bilancio ed allo Sport, si tratta di un ritorno ma questa sua decisione ha scatenato le reazioni di alcune frange dell’opposizione al sindaco, che, più o meno velatamente, l’hanno accusata di trasformismo.

“Veleno contro di me”

“Da mesi sono bersaglio di fiumi di veleno, anche da parte – sostiene Campanile – di alcuni che non ne avrebbero avuto ragione per avere solo ricevuto amicizia. Ma la politica provoca reazioni violente e ho fatto l’abitudine alla delusione. Ho sempre avuto la pazienza di aspettare. È il tempo l’unico giustiziere” spiega il neo assessore in un passaggio della sua analisi.

Nessuna fame di potere

L’assessore Campanile respinge al mittente le accuse lanciate da alcuni avversari politici, in merito alla sua presunta fame di potere.

“Ho sentito il dovere di non mollare – scrive Campanile – come hanno fatto altri, dopo essere stata cercata, coinvolta in numerose riunioni (con tutti presenti e d’accordo) e offerto il mio impegno. Ma anche questo è difficile da spiegare. La “fame di potere” di cui leggo, con la delega al bilancio e allo sport, insomma fa un po’ sorridere. Dell’indennità’ (grazie a Dio) non ho bisogno e già ho idea di cosa farò. Ma anche su questo è inutile dare spiegazioni perché nulla può essere spiegato in un clima del genere”.

Il rapporto con il sindaco

Nella sua analisi, Campanile svela il suo rapporto con il sindaco che, ad un certo, punto si è interrotto anche se non c’è mai stata una rottura personale.

“Ho sbattuto la porta per ben due volte – scrive Campanile – per ragioni politiche più che spiegate e che oggi confermano che non ero del tutto folle. Nonostante i momenti di forte crisi, non ho mai detto una parola scomposta contro il sindaco. Meno che mai attacchi personali. Non dimentico di essere stata oltre che sua amica (circostanza che ha avuto un notevole peso in questa scelta), anche già nella sua giunta ed essere stata eletta tra le sue liste. Questo mi ha impedito di stare all’opposizione organica anche nei momenti in cui il dialogo si è interrotto”.

“Mio gruppo ingrossato file del Pd”

La Campanile spiega anche il suo rapporto con il gruppo con cui ha condiviso la sua esperienza politica.

“Quando sono uscita dall’amministrazione immaginavo – spiega Campanile – una posizione di imparzialità in cui votare ciò che si riteneva giusto ma non opposizione del tutto contro. Non sono stata brava a convincere il mio gruppo che ha scelto di andare a ingrossare le fila del pd contro cui siamo stati eletti. Legittima scelta. Io non me la sono sentita e meno che mai avrei potuto immaginare di votare una mozione di sfiducia contro chi mi ha consentito di essere eletta e di fare l’assessore”.

“Non sono abituata a scappare”

Infine, l’assessore ritiene di essere in una posizione difficile da cui, però non intende scappare. “Mi arrogo il diritto – dice Campanile – di decidere per me pur sapendo di essere sovra esposta in una posizione difficile da spiegare. Quando la situazione si fa scomoda sono abituata a non scappare. Sto apposto con la mia coscienza e confido negli scenari prossimi futuri che spiegheranno tutto chiaramente. La successione di Dipietro ha aperto tanti giochi che alla fine saranno i soliti giochi, prendendosi gioco di tanti”