Rifiuti a Enna, in aula l’affidamento del servizio

Sarà un Consiglio comunale importante quello che si terrà oggi al Palazzo di città: si voterà per l’affidamento del servizio della nettezza urbana alla società partecipata EcoEnnaServizi per un periodo di 15 anni al costo di 100 milioni complessivi.

Cosa accadrà

La convocazione del presidente dell’aula, Paolo Gargaglione, è fissata per oggi alle 17 ma prima di trattare il via libera al servizio, i consiglieri comunali dovranno prima discutere un punto, senza il quale, ci sarà la fumata nera: si tratta dell’ approvazione dello schema di “regolamento per il controllo analogo sulle società  in house del comune di Enna”.

Lo scontro politico

In questo modo, il Consiglio comunale tornerà a svolgere funzioni di controllo sulla stessa società partecipata, visto che esiste una norma capace di impedirglielo. E su questo aspetto si è consumato lo scontro tra le forze a sostegno dell’amministrazione Dipietro, spalleggiate naturalmente dallo stesso sindaco, e l’opposizione.

Per favorire il dialogo, in occasione della penultima seduta, la consigliera, ora assessore, Rosalinda Campanile, aveva chiesto di aggiornare il dibattito per trovare una soluzione condivisa e questa proposta è stata accettata, per conto dell’opposizione da Dario Cardaci.

Il dialogo tra Trovato e Dipietro

In queste settimane, il presidente della Prima commissione, Giuseppe Trovato, consigliere di Siamo Enna, ha lavorato ad un documento, interloquendo con lo stesso sindaco, ed alla fine si è giunti ad una sintesi, cioè che il Consiglio comunale tornerà ad assumere le vesti di controllore della società partecipata dei rifiuti.

L’affidamento del servizio dei rifiuti

Una volta approvato questo punto, si procederà all’affidamento del servizio della nettezza urbana che scadrà nel mese di luglio.

Il cambio di Statuto

L’altro tema caldo è quello della modifica dello Statuto della società deciso dal sindaco di Enna, anch’esso tema di scontro politico.

Su questo aspetto, il consigliere Trovato ha una sua proposta che sarà portata in aula, cioè di investire della vicenda alcuni enti, tra cui l’Anac, per sapere “se la procedura è stata legittima o meno”.

Insomma, servirebbe conoscere, nella tesi di Trovato, se per le modifiche apportate allo Stato fosse stato necessario il voto del Consiglio comunale. “Se sì, non accade nulla, altrimenti va ripristinato lo statuto precedente. Se il sindaco non ha nulla da temere, dovrebbe lui stesso sottoscrivere la richiesta”