Corsi Tfa alla Kore, candidati esclusi, Tar accoglie il loro ricorso

Il Tar di Catania ha emesso una sentenza che ha accolto, in modo definitivo, il ricorso di 9 candidati, tutti originari di Palermo, che, inizialmente, erano stati esclusi alla prova scritta per il corso di formazione per il Tirocinio formativo attivo relativo al 2022-2023 indetto dall’Università Kore di Enna.

L’esclusione ed il ricorso

In sostanza, ai candidati, in occasione delle selezioni, era stato attribuito un punteggio, a seguito delle risposte ai test, che gli avrebbe impedito di proseguire il percorso formativo. Da qui il ricorso dei 9 palermitani, assistititi dall’avvocato Ubaldo Musarra, al Tar di Catania, che, con un’ordinanza cautelare, ne aveva disposto l’ammissione, con riserva, alle prove di concorso suppletive. Con il pronunciamento delle ore scorse, il Tribunale amministrativo consolida quella decisione.

La vicenda

Al centro della vicenda, c’era un quesito, il numero 22, come specificato dal legale di parte, che avrebbe offerto “più di una risposta corretta a fronte di 5 soluzioni possibili” come specificato dal Cineca, società che si occupa della composizione dei quiz e quesiti nei concorsi pubblici.

Lo stesso Cineca, come precisa l’avvocato, “riteneva che le risposte da considerarsi corrette erano esclusivamente la soluzione A) e la soluzione B)  e, dunque, invitava l’Ateneo di Enna a porre in essere tutti gli adempimenti necessari al fine di non falsare gli esiti della prova preselettiva, consigliando all’Ateneo stesso di provvedere all’annullamento del quesito”.

La decisione della Kore

L’Università Kore avrebbe, però, deciso di “attribuire, arbitrariamente, il punteggio di 0,5 punti a tutti i candidati , a prescindere dal tipo di soluzione contrassegnata” lasciando fuori i 9 ricorrenti, che, alla fine, sono riusciti a spuntarla.

Le conclusioni del Tar

“L’aver sterilizzato – recita il dispositivo – il quesito in questione, mediante l’attribuzione di 0,5 punti a tutti i candidati, trattandolo alla stregua di una domanda non avente nessuna risposta corretta tra quelle propinate ovvero come un quesito ambiguo dalla cui lettura non fosse possibile giungere alla risposta esatta, ha finito, da un lato, per andare a vantaggio di concorrenti che, nonostante le maggiori chances di contrassegnare una risposta esatta (dal momento che il quesito ne aveva due e non una), hanno comunque selezionato delle opzioni errate e inconferenti e, dall’altro lato, per andare a detrimento di candidati che, come gli odierni ricorrenti, hanno per converso fornito una risposta ritenuta esatta”.

Il legale dei ricorrenti

“Non posso che essere soddisfatto – ha detto l’avvocato Ubaldo Musarra – del provvedimento emesso dal T.A.R. Catania che, anche in questo caso e non diversamente da quanto fatto per gli studenti intrappolati nei roghi, ha ben compreso le doglianze evidenziate nell’interesse dei ricorrenti esclusi, confermando la loro ammissione al corso e consentendo agli stessi di proseguire serenamente nel percorso accademico intrapreso.