Cresce l’occupazione a Enna, Uil, “ma è lavoro precario”

E’ vero che sono aumentate le assunzioni ad Enna, passate da 9895 del 2022 a 10038 del 2023 come emerge dai dati dell’Inps. Per la Uil, però, sono numeri che nascondono una realtà diversa, in quanto “ci si accorge che i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti mentre sono aumentati e risultano preponderanti quelli a termine, in somministrazione e intermittenti. Che occupazione è questa?” affermano Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, ed Enzo Savarino, coordinatore del “Sindacato delle Persone” con delega sul territorio di Enna

I dati

I sindacalisti della Uil, in merito ai numeri dell’occupazione, scattano le loro istantanee. “Gli assunti a termine erano stati 6297 nel 2022, sono stati 6429 nel 2023. Sono inoltre triplicati i somministrati da 136 a 391, mentre i contratti intermittenti hanno conosciuto un incremento da 185 a 211. In calo apprendisti, da 315 a 275, e stagionali, da 669 a 531”.

“Aumenta il precariato”

“Il precariato – commentano Lionti e Savarino – ha un peso sempre maggiore nella nostra provincia, accrescendo così rischi e timori per la condizione dei tantissimi che vivono un presente di stenti e fanno i conti con un futuro carico di incertezze”.

Luisella Lionti ed Enzo Savarino concludono: “Siamo sempre pronti a dialogare e cooperare con chiunque, interlocutori pubblici e privati, per assicurare lavoro. Non un lavoro qualunque ma stabile, dignitoso e sicuro. Vogliamo, però, ribadire le parole del leader della Uil Pierpaolo Bombardieri sulla necessità di combattere la precarietà e superare il Jobs Act con la mobilitazione e il confronto con i Governi e la politica. Da mesi siamo nelle strade e nelle piazze, ostinati a perseguire un obiettivo di equità e sviluppo che è vitale per Enna e per la Sicilia”.