Crisi idrica, attesa decisione a Roma, ci sarà Schifani

Il Consiglio dei ministri esaminerà domani pomeriggio la richiesta avanzata dalla Regione siciliana per la “dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico in atto in Sicilia”. Alla riunione a Palazzo Chigi, in programma alle ore 17.30, parteciperà il presidente della Regione, Renato Schifani.

Il piano B della Regione

Intanto la Regione ha già avviato un piano di emergenza rispetto al quale sono circolate una serie di indiscrezioni. si parla di navi cisterna, dissalatori da campo, l’uso del genio militare a fianco del genio civile. Si tratta di prepararsi ad una crisi idrica che non è ancora veramente esplosa ma che si teme, in estate, possa essere davvero drammatica.

Ma si tratta di un piano estremo che guarda agli scenari peggiori in assoluto. Sulla relazione inviata a Roma il presidente della Regione si è già pronunciato nelle stanze di Palazzo considerando sproporzionata e per nulla adatta a contrastare gli effetti della siccità, la relazione allegata alla richiesta di stato di emergenza nazionale, inviata da Palazzo d’Orleans al governo Meloni.

Parola d’ordine, risparmiare acqua

Un vademecum su come risparmiare acqua in vista di un’estate che si preannuncia difficile, ma anche una serie di interventi in emergenza che vanno dalla richiesta dell’uso di dissalatori portatili fino all’impiego delle navi cisterna delle forze armate e degli strumenti da campo del genio militare.
Mentre le aziende acquedotto diminuiscono la pressione nella rete di distribuzione e idrica per risparmiare acqua fin da ora il governo regionale prepara le contromisure. Nella richiesta di emergenza e di riconoscimento di calamità naturale la regione chiede anche l’invio delle forze armate per poter usare dissalatori da campo del genio militare e navi cisterna della Marina per i rifornimenti.