Provincia naufragata, sarà l’Area di Troina a gestire fondi e strategie

I tentativi di riforma dell’ente di area vasta sono falliti per almeno due ragioni, una di metodo e l’altra di merito. Il legislatore (sia quello statale che quello regionale), spinto dall’anti politica e dall’esigenza di ridurre i cosiddetti costi della politica, ha troppo sbrigativamente finito per neutralizzare un ente territoriale di governo dotato di copertura costituzionale, pensando di poterne fare a meno.

Il nodo delle Province

Nel merito il legislatore ha sbagliato nella misura in cui non ha fatto tesoro di quel principio di differenzazione che gli avrebbe consentito di valutare la soppressione delle Province in funzione delle esigenze dei rispettivi territori. Ciò avrebbe permesso il mantenimento degli enti di area vasta in quei territori interni e lontani dalla aree metropolitane (geometria variabile). In Sicilia, il legislatore si è
impantanato per dieci lunghi anni in cui è emersa, in tutta la sua drammaticità, l’incompetenza e la rassegnazione di una classe politica capace di manifestare segni di vitalità solo per ripristinare l’elezione diretta degli organi di governo di un ente clinicamente morto.

Le Unioni di Comuni

E come se non bastasse, la medesima classe politica sembra ancora non rendersi conto di ciò che sta accadendo spontaneamente nei territori delle aree interne. A fronte di un ente territoriale di governo offeso dalla legge statale Delrio, e scomunicato dalla legge regionale Crocetta, in Sicilia sono nati ben undici Unioni di Comuni (di 2° generazione) per la gestione associata della Strategia Nazionale per
le Aree Interne (SNAI) e per la realizzazione di interventi volti a “promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree non urbane”.

Le 11 Aree interne

Area Interna “Madonie” (26 comuni, circa 63.000 abitanti); Area Interna “Nebrodi” (29 comuni, circa 79.000 abitanti); Area Interna “Val Simeto” (4 comuni, circa 69.000 abitanti); Area Interna “Calatino” (9 comini, circa 76.000 abitanti); Area Interna “Terre Sicane” (12 comuni, circa 46.000 abitanti); Area Interna “Corleone” (16 comuni, circa 48.000 abitanti); Area Interna “Troina” (14 comuni, circa 83.000 abitanti); Area Interna “Bronte” (11 comuni, circa 46.000 abitanti); Area Interna “Mussomeli” (11 comuni, circa 42.000 abitanti); Area Interna “Santa Teresa di Riva” (15 comuni, circa 30.000 abitanti);Area Interna “Palagonia” (6 comuni, circa 56.000 abitanti)

I nuovi enti di area vasta

Che trattasi, all’evidenza, della nascita “dal basso” di 11 nuovi enti di “area vasta”, giustificata dal vuoto ordinamentale generatosi, è dimostrato anche dalla prospettiva funzionale e statutaria tutt’altro che limitata nel tempo e dall’elevato numero di Comuni che hanno aderito alle 11 Unioni di Comuni.

L’ “Area interna di Troina”

Il caso più emblematico è quello dell’Unione di Comuni “Area interna di Troina” che dopo avere aggregato ben 14 Comuni della provincia di Enna su 20, per un totale di 83 mila su 156 mila abitanti, ed eletto sia i componenti dell’organo esecutivo che quelli dell’organo assembleare, si prepara a gestire 50 milioni di euro messi a disposizione dal piano di sviluppo e coesione territoriale della Snai.