La sentenza del Tar, passo in avanti per le elezioni delle ex Province

L’espressione “cadere a fagiolo” si usa per indicare una situazione non prevista che avviene però in un momento ideale. L’ordinanza del TAR Palermo depositata nei giorni scorsi, con la quale si richiede il giudizio della Corte costituzionale sulla legittimità costituzionale dell’ultima proroga commissariale del Libero consorzio comunale di Enna, sembra infatti “cadere a fagiolo” visto che, dopo la bocciatura
all’ARS del disegno di legge che tentava di ripristinare l’elezione diretta degli organi di governo negli enti di area vasta, il Governatore Schifani è impegnato a stabilire se e quando consentire le elezioni di 2° grado nelle tre città metropolitane e nei sei liberi consorzi Comunali.

No alle “pacche sulle spalle”

La lezione che arriva dal TAR Palermo, chiara e netta, conferma quanto da noi più volte sostenuto circa la prevalenza dello “Stato di diritto” rispetto alle “pacche sulle spalle” che qualche Ministro del Governo sembra gradire di più. Avevamo anche cercato di spiegare che a nulla sarebbe servita l’omessa impugnativa in via diretta dello Stato sulle azzardate scelte regionali, nel tentativo di scongiurarne il
giudizio di costituzionalità. Sia i singoli cittadini, che gli enti esponenziali delle comunità, sono infatti titolati ad accedere in via incidentale al Giudice delle leggi per la difesa dei propri diritti di elettorato attivo e passivo.

I cittadini privati dei diritti politici

E così è stato anche adesso, a seguito di un ricorso incidentale che il Sindaco del Comune di Enna ha presentato (anche) avverso l’ultima proroga del commissariamento del Libero consorzio comunale di Enna disposta dal Governo Schifani e autorizzata da apposita previsione legislativa. L’iniziativa del Sindaco
Di Pietro, che nel passato non abbiamo esitato a criticare per deficit di galateo istituzionale, ha anche il merito di contribuire a restituire quelle quote di sovranità che da oltre dieci anni vengono sottratte ai cittadini, privati del diritto costituzionale di esprimere il governo di un’autonomia politica di area vasta sia
nella forma diretta che in quella indiretta.

Elezioni a giugno

A questo punto, al Governatore Schifani, i cui spazi di manovra si sono ridotti al lumicino, non resterà che indire con urgenza i comizi elettorali, così da consentire l’elezione indiretta degli organi di governo degli enti intermedi già per il prossimo mese di giugno.

Massimo Greco