Detenzione di armi, assolto leonfortese

Il Tribunale di Enna ha assolto perché il fatto non sussiste Carmelo Linardi, 46 anni, di Leonforte, che era stato arrestato nell’aprile del 2018 nell’ambito dell’operazione denominata Blood Brother su usura, estorsione e detenzione di armi insieme ad altre due persone

Le accuse

Linardi, assistito dagli avvocati Giuseppe Piazza e Catena Di Fazio, rispondeva in concorso con Angelo Maimone Baronello di detenzione illegale di un fucile calibro 12 a canne mozze: arma che, secondo la tesi dell’accusa, avrebbero acquistato al mercato nero, inoltre dalle risultanze degli inquirenti la doppietta risultava rubata.

“Evitato un errore giudiziario”

“E’ stato evitato – ha detto l’avvocato Piazza  un grave errore giudiziario, si sono rivelate fondamentali le nostre indagini difensive grazie alle quali è stato possibile dimostrare la totale inattendibilità delle intercettazioni telefoniche captate sull’utenza telefonica del Maimone Baronello”.

Richiesta di risarcimento

La difesa avanzerà anche richiesta di risarcimento dei danni per ingiusta detenzione. “Il lavoro per la difesa del Rinaldi Carmelo non è ancora concluso, poiché il Rinaldi è stato ingiustamente tratto in arresto ed ha sofferto una ingiusta detenzione oltre ad un grave danno di immagine e per tali danni deve essere interamente risarcito”.