Lapide Falcone Borsellino, tante autorità ma poca gente alla cerimonia

“Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.

Il ricordo dei magistrati uccisi

E’ lo slogan che accomuna Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati siciliani morti nei due vili attentati a Capaci ed in via D’Amelio e che da oggi campeggia a Valguarnera sulla lapide della villa Falcone Borsellino. Villa intitolata qualche anno fa ai due eroi dell’antimafia e che stamani si sono voluti ricordare ancora una volta, con la scopertura di una targa.

Le autorità

Presenti le più alte autorità provinciali civili e militari a partire dal Prefetto Maria Carolina Ippolito e dal questore Salvatore Fazzino oltre al sindaco Francesca Draià, la Giunta comunale, parecchi consiglieri dei due schieramenti e il baby consiglio. Presenti pure il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri col. Angelo Franchi, della Guarda di Finanza col. Fulvio Marabotto, per la Polizia di Stato Alberto Salerno, il commissario Asp Mario Zappia, il capo di gabinetto del Prefetto Silvia Caponetto. Tra gli ospiti due vittime illustri del racket ennese, entrambi imprenditori: il coordinatore della Federazione Antiracket Paolo Terranova e il presidente dell’associazione omonima di Leonforte Gaetano Debole. Per la Scuola i due dirigenti scolastici dell’istituto comprensivo “Mazzini” Grazia Lo Presti e del “Giacomo Magno” Gueli, accompagnati da docenti ed alunni.

Poca gente

Unica nota stonata la presenza di poca gente, dovuta forse all’ora mattutina. Ad animare l’evento sono stati proprio gli alunni dei due Istituti, che accompagnati da una splendida orchestra di alunni diretta dal maestro Piscitello, hanno intonato “l’inno alla gioia” “l’inno di Mameli” e altri brani famosi del nostro repertorio. Toccante la lettura di celebri frasi dei due giudici e di un balletto ad opera di alunni, inneggianti alla “pace” e alla “legalità”. E sono stati proprio questi i temi ricorrenti da parte degli oratori che si sono susseguiti al tavolo, prima del taglio del nastro: legalità, senso civico, correttezza, onestà, trasparenza e altruismo, temi che hanno scandito la vita dei due celebri giudici.

Draià, “un giorno importante”

La sindaca Francesca Draià che ha aperto i lavori ha detto: “Per la nostra comunità quello di oggi
rappresenta un giorno importante, avere qui la presenza dello Stato mi onora e rafforza ancora una volta il senso di legalità che sempre ci accompagna nella nostra attività quotidiana. Oltre all’intitolazione della
Villa ai due Giudici avvenuta qualche anno fa, su input del Consiglio comunale abbiamo pure deciso di scoprire una targa in loro onore. E’ una di quelle giornate che difficilmente dimenticheremo”.

I due imprenditori, “ribellatevi ai soprusi”

Successivamente è stata la volta dei due imprenditori Debole e Terranova che si sono rivolti in particolar modo ai giovani allievi: “Il nostro impegno nasce dopo aver ricevuto estorsioni da parte del racket,
ci siamo ribellati al “pizzo” e da allora è nato il nostro impegno contro la mafia.” Rivolti ai ragazzi hanno ribadito: “Ribellatevi sempre ai soprusi e denunciate, non abbiate mai paura perché lo Stato è più forte e ne abbiamo avuto dimostrazione con l’arresto di decine di malfattori. La dignità di uomini e cittadini mettetela sempre al primo posto. Onoriamo sempre la vita di Morvillo, Falcone, Borsellino e degli agenti della scorta che hanno dato la vita per donarci un domani migliore”.

Il questore, “c’è tanto da lavorare”

Il questore Fazzino ha invece parlato delle brillanti operazioni di tutte le forze dell’ordine che hanno scardinato in provincia un sistema molto radicato e pericoloso. “Ancora- ha detto- c’è tanto da lavorare, ma siamo sulla buona strada. Vi invito- rivolto agli allievi- a riflettere su quel che fate e a denunciate sempre senza paura, solo così possiamo estirpare quel cancro che si chiama mafia”.

Il prefetto

Il Prefetto Ippolito: “Sono venuta a Valguarnera con molto piacere, con le istituzioni locali mi sono
recentemente relazionato più volte cercando di mediare posizioni politiche contrapposte. Dico ai giovani di relazionarsi sempre e percorrere senza alcun indugio la strada della legalità. Falcone e Borsellino durante la loro vita ci hanno insegnato questo immenso valore, che noi dobbiamo sempre attuare e trasmetterlo alle future generazioni. Gli atteggiamenti devono essere sempre improntati alla
correttezza, denunciando con grande coraggio le cose che non vanno. Solo così- ha concluso- possiamo essere fieri di noi stessi.”

Le dirigenti scolastiche

Infine hanno parlato le due dirigenti scolastiche Lo Presti e Gueli sul lavoro che quotidianamente assieme agli insegnanti compiono a scuola: “La Scuola- hanno detto- rappresenta oggi nei nostri contesti, il primo presidio di legalità. Ed è proprio la legalità a cui ci ispiriamo il nostro principio fondamentale, l’asse portante del nostro vivere e del nostro esistere. Diciamo sempre ai ragazzi di parlare, di confrontarsi tra loro e con i loro insegnanti, di far valere i loro diritti, di non stare mai in silenzio e di denunciare quando è il caso. Solo così si può sconfiggere il malaffare.”