Area giochi per i figli dei detenuti del carcere di Piazza Armerina

E’ stata allestita nel carcere di Piazza Armerina un’area giochi destinata ai figli e nipoti piccoli dei detenuti. Si tratta di una iniziativa, che sarà inaugurata domani alle 10, frutto delle collaborazione tra la direttrice dell’istituto penitenziario, Donata Posante,  e dell’Avis di Leonforte, con il presidente Salvatore Sauro ed il vice Pippo Anselmo.

La direttrice del carcere

“Volevo che l’attesa, prima dei colloqui, per i più piccini e, conseguenzialmente, per le famiglie fosse più piacevole– dice la direttrice Posante – E questo anche in linea con quanto prescritto dalla Carta dei Diritti dei figli e dei genitori detenuti, che attua la Convenzione ONU del 1989 sulla Tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti e che impegna il sistema penitenziario, e in generale la società civile, a favorire una cultura sempre più attenta al riconoscimento e alla cura dei piccoli che incontrano il carcere, loro malgrado. Tutto ciò non sarebbe potuto essere realizzato se non ci fosse stata questa sinergia con l’Avis di Leonforte, il lavoro dell’Area Trattamentale e il vivo supporto della Polizia Penitenziaria”.

Il contributo dell’Avis

D’altro canto, lo stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria monitora costantemente tutte le attività che si svolgono nell’alveo delle buone prassi per fare in modo che siano favorite, anche all’interno del carcere, le relazioni familiari con al centro i diritti dei bambini. L’area gioco, finanziata dall’Avis di Leonforte, sarà un piccolo parco per giocare in allegria.

Anselmo, “accolta la nostra proposta”

“Siamo lieti che la direttrice Posante abbia accolto la nostra proposta – dice il vice presidente dell’Avis di Leonforte, Pippo Anselmo, che da anni lavora nell’amministrazione penitenziaria – Bambini accolti, anche all’interno del carcere, produrranno adulti consapevoli e meno arrabbiati. Dobbiamo lavorare sui più piccoli per avere una società migliore”.

Il carcere di Piazza Armerina, pur essendo un piccolo istituto vanta una mediateca dove i detenuti possono consultare libri, ascoltare musica e suonare anche degli strumenti musicali.