Sospetta Tbc, abbattuti 53 bovini, allevatore, “siamo distrutti”

Non bastava la siccità, che ha portato i costi alle stelle del foraggio per le aziende di allevamento che sono ormai sul baratro. Sul capo di un’impresa ennese si è abbattuta anche la Tubercolosi, “o meglio una sospetta tubercolosi” come precisa uno dei proprietari e così l’Asp di Enna ha disposto l’abbattimento di ben 53 bovini.

Azienda familiare, “ho rinunciato all’università”

Una mazzata per l’azienda a gestione familiare che va avanti da tantissimi anni e su cui le giovani generazioni avevano scommesso. “Ho anche rifiutato di andare all’università per portate avanti quello che avevamo creato” racconta a ViviEnna il giovane imprenditore. “E’ strano che appena un anno fa – dice ancora l’imprenditore – gli animali sono risultati tutti negativi e nei giorni scorsi, in un sol colpo, sono sospettati di avere contratto la Tbc”.

ll tema della Tbc, “gestione sanitaria sbagliata”

Secondo l’imprenditore ennese, la Regione siciliana è molto indietro rispetto ad altre italiane in cui la Tbc è praticamente scomparsa. “Non è possibile che nel 2024 ancora siamo costretti a lottare con queste malattie, a differenza – racconta a ViviEnna l’imprenditore – di altre regioni che ha da 20 anni che sono ufficialmente indenni. C’è una gestione sanitaria sbagliata speriamo che grazie al commissario straordinario, nominato da circa 15 giorni si risolva qualcosa. È facile addossare la colpa agli allevatori che nel contesto sono le principali vittime”.

Malattia scomparsa al Nord Italia

Come spiegato dal ministero della Salute, in un report del 2016, “In Italia sono sette le regioni definite aree ufficialmente indenni per tubercolosi bovina. Piemonte e LiguriaLombardiaVenetoEmilia RomagnaToscana e Friuli Venezia Giulia. Indenni sono anche le due province Autonome di Trento e Bolzano e a 12 province sparse in altre regioni, mentre i livelli della prevalenza permangono alti in Campania, Calabria, Puglia e soprattutto in Sicilia”.

La situazione in Europa

Secondo quanto appreso dal ministero della Salute, nell’Unione Europea, “16 Stati Membri (oltre alla Norvegia e alla Svizzera) e diverse regioni di Italia, Portogallo e Regno Unito hanno raggiunto la qualifica di ufficialmente indenne”. Inoltre “la tubercolosi umana causata da M. bovis è un’infezione rara, con 145 casi confermati notificati nel 2014 e un tasso di notifica di 0.03 casi per 100.000 abitanti”.

Risparmio di risorse

Secondo lo stesso ministero, “il raggiungimento della qualifica di ufficialmente indenne, con la conseguente rimodulazione dei controlli, consente un significativo risparmio di risorse che possono essere indirizzate al controllo di altre malattie. Lo status, inoltre, rappresenta un innegabile vantaggio sia per la filiera delle produzioni bovine, poiché facilita le movimentazioni di animali vivi, sia per le relazioni negoziali con i Paesi terzi, rafforzando la credibilità e l’affidabilità del nostro sistema di controlli veterinari”