Lavori al Castello, Sicilia Antica, “uno scempio, vogliono fare un teatro e una torre”

I lavori al Castello di Lombardia fanno discutere ad Enna soprattutto dopo la comparsa di un’opera in cemento armato. Il presidente del Consiglio comunale, Paolo Gargaglione, ha lanciato un allarme ed intende portare la questione degli interventi nella fortezza in un dibattito pubblico. A bocciare, senza mezzi termini, i lavori è l’archeologo Sandro Amata, presidente della sezione di Enna di Sicilia Antica, che ViviEnna ha intervistato.

Senta, cosa pensa dei lavori al Castello di Lombardia?

Questo piano di riqualificazione del Castello di Lombardia che dovrebbe esaltarne la sua bellezza prevede l’utilizzo di materiali e di opere in calcestruzzo per cui si può parlare di una cementificazione notevole dell’area.

Può essere più preciso?

Abbiamo notato che sul fronte del Castello, proveniente da via Roma, stanno costruendo un muro in cemento armato, praticamente attaccato alla rocca del Castello, con una scalinata che dovrebbe abbellire questa pseudo passeggiata, fatta con marmo bianco di Custonaci. Un’opera moderna che impatta in modo importante con il monumento.

Quale è lo scopo, a suo avviso, di questo progetto?

Di questo specifico progetto mi sembra di capire che come filosofia ha alla base il concetto di incontro fra l’antico e il moderno, non tenendo presente alcuni fondamentali concetti quando si lavora su un bene monumentale antico- Il primo riguarda quello del restauro conservativo che prevede l’utilizzo di tecniche e materiali più possibili simili all’originale con cui si interagisce. E qui parliamo di un monumento e di un’area che nel corso degli ultimi secoli, a causa di interventi sbagliati ha subito ferite a volte non più rimarginabili.

E la Soprintendenza?

Guardi, la nostra intenzione è di richiedere l’accesso agli atti per avere contezza di questo progetto. Inoltre, sappiamo che c’è in itinere la costruzione di una torre di sei metri, addossata alla fortificazione per il futuro Teatro sotto le stelle, tanto voluto dai politici locali. E’ incredibile come in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici, archeologici e monumentali si possano autorizzare lavori che ne stravolgono l’originaria natura e conformazione.

Che serve al Castello?

Ci sono mura che sono a rischio crollo, per non parlare della Torre pisana, anch’essa in cattive condizioni. C’è un degrado del bene che fa veramente paura ed è questo aspetto che andava curato, altro che scalinate in cemento armato. Invece, si sono scelti interventi che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia della nostra fortezza. Insomma, si è intrapresa la strada dello spettacolo, magari dei matrimoni, più che del recupero del Castello di Lombardia.

Ma questo teatro dove sarà realizzato?

Nel secondo cortile, praticamente, dalle informazioni in mio possesso, l’idea è di realizzare un teatro mobile che, per funzionare, necessita di una torre di sei metri, addossata alla cinta tra Rocca di Cerere ed il Castello. Addirittura, si prevede anche di costruire un ascensore. Possiamo dire che stanno stendendo, senza tanti giri di parole, un sudario funebre intorno al malato terminale.