Crisi idrica, Pd, “ridurre tariffe e dissalatori”

Di fronte alla devastante crisi idrica che sta colpendo l’intero territorio ennese, il Pd propone di procedere alla riduzione delle tariffe alla luce dei drastici razionamenti dell’acqua. Insomma, se il prezzo del servizio è già alto, che senso avrebbe pagarlo quando non è garantito tutti i giorni?

Ecco come accorciare la tariffa

Come tradurlo in atto concreto questa proposta? Il Partito democratico sfodera una iniziativa parlamentare del deputato regionale Fabio Venezia che ha già presentato all’Ars un “ordine del giorno avente come oggetto la rideterminazione della quota capitale prelevata dalla tariffa e destinata all’attuazione degli interventi infrastrutturali del servizio idrico, portando l’attuale compartecipazione dalla tariffa dall’attuale 31% al 1,82%”.

Se fosse adottata questa soluzione, per il Pd ci sarebbe “l’immediata diminuzione della tariffa idrica e sarebbe un gesto di attenzione nei confronti dei cittadini che in questo momento si vedono negato un bene pubblico fondamentale”.

I dissalatori

L’altra soluzione paventata dal Pd è quella dei dissalatori. “Per far fronte – spiegano dal Pd – all’irreversibile processo di desertificazione che sta investendo l’isola non possiamo non dedicarci alla progettazione di sistemi di desalinizzazione dell’acqua marina per ottenere acqua potabile e al riuso delle acque reflue da utilizzare in agricoltura”.

L’appello alle altre forze politiche

Il Pd lancia un appello alle altre forze politiche per trovare una soluzione comune per far uscire il territorio dalla crisi. “L’emergenza – spiegano dal Pd – che ci ha colpiti rende necessaria la ricerca di una comunione di intendi tra tutte le istituzioni e le forze politiche che popolano l’attuale panorama politico affinché con il supporto e la pazienza dei cittadini chiamati a sempre maggiori sacrifici si esca facilmente e definitivamente dalla crisi idrica in atto. Il Partito Democratico è pronto a fare la propria parte”