Il caso Lari, famiglia preannuncia denuncia, “in tragedie come queste si chiudono le scuole”

L’avvocato Milena Ruffini, legale della famiglia di Lari, la 15enne trovata impiccata nel giardino di casa, ha annunciato che, al termine dell’autopsia, valuterà se formalizzare una denuncia alla Procura di Enna.

La conferenza stampa a Piazza Armerina

E’ quanto emerso nel corso della conferenza stampa tenutasi a Piazza Armerina durante la quale il difensore ha detto che i suoi assistiti hanno conferito l’incarico di consulente al medico legale, Giuseppe Bulla. L’esame autoptico si terrà mercoledì 13 novembre alle 14,30 nella camera mortuaria dell’ospedale Umberto I di Enna.

I lati oscuri della vicenda, legale, “chi sa parli”

“Stiamo raccogliendo dettagli che si stanno affacciando piano piano che poi allegheremo alla denuncia” ha detto l’avvocato Ruffini, aggiungendo come, in questa drammatica vicenda, ci sono molti lati oscuri, soprattutto sulle ultime ore precedenti al decesso di Lari. “Se qualcuno sa qualcosa parli. Siamo in contatto con la Procura ed il Commissariato di polizia e la nostra disponibilità è totale” 

La madre, “aiutateci a capire cosa è stato fatta a mia figlia”

“Se qualcuno ha visto e sa chi ha fatto male alla mia bambina, parli. Posso dire solo questo” ha detto la madre della 15enne, sul solco di quanto sostenuto dal suo legale. Nelle ore scorse, pure la preside della scuola della ragazzina morta ha lanciato lo stesso appello.

La mancata solidarietà

La madre, però, è apparsa amareggiata per la mancata solidarietà del mondo in cui Lari era entrata a fare parte da un anno, dal momento in cui la famiglia si era trasferita a Piazza Armerina. “Quando accadono queste tragedie si chiudono le scuole, si portano i fiori però dico che il sindaco è una persona meravigliosa che ci sta aiutando tanto”. A Besozzo, invece, ieri si è tenuta una manifestazione con tutti gli amici e le compagne di squadra di volley che hanno lanciato in aria dei palloncini bianchi per salutare Lari.

“Non sappiamo se qualcuno sta collaborando”

L’avvocato della famiglia, in merito alle testimonianze legate alla vicenda di Lari ha tenuto a precisare: “Non sappiamo se sulla vicenda sia calato il silenzio, del resto, le indagini sono in corso, per cui nessuno di noi sa se qualcuno sta parlando e collaborando con le forze dell’ordine. Chiediamo, al momento, riservatezza per evitare che vi sia un inquinamento probatorio. Adesso, lasciamo in pace la famiglia, ora ci vuole riserbo”.

La sorella, “chiediamo giustizia”

La madre ha concluso il suo intervento dicendo che è una persona di fede. “Crediamo in Dio”, poi la sorella ha voluto lanciare un altro appello. “Chiediamo giustizia. aveva tanti amici”