Università, Kore pensa a facoltà di Architettura a Enna alta

E’ verosimile che l’immobile di proprietà comunale, che per tanti anni ha ospitato la scuola media G. Pascoli, diventerà sede del corso di laurea internazionale di Architettura dell’Università Kore.

La collaborazione con Barcellona

Se così fosse, saremmo in presenza di una scelta strategica, animata dalla volontà di non limitare tale trasferimento ai soli effetti logistici. Si tratta infatti del corso di laurea di modello europeo in collaborazione con l’U.P.C., Universitat Politecnica de Catalunya di Barcellona che prevede forme di
integrazione e di mobilità, con riconoscimento reciproco di attività formative al fine di ottenere il doppio titolo di studio (italiano e spagnolo). La formazione universitaria integrata consente agli studenti partecipanti al percorso formativo di integrare le eccellenze dei due corsi di laurea, con l’obiettivo di formare professionisti capaci di inserirsi nel mercato del lavoro europeo ed internazionale.

Il contagio culturale

La presenza di docenti e studenti appartenenti a questo mondo accademico finirebbe fisiologicamente per contagiare il centro abitato di Enna alta e soprattutto quei tessuti urbani più antichi a rischio spopolamento. La sensibilità storica, architettonica ed urbanistica di cui risulta dotato siffatto corso di laurea è nota e la cittadinanza non potrebbe che trarne giovamento per osmosi.

La Città universitaria

Sarebbe un primo risvolto proattivo della futura “Città Universitaria”, in cui si sperimenterebbero forme innovative d’integrazione tra servizi comunali e ricerca accademica sul campo, nella prospettiva di ricucire gli strappi identitari causati dalla cementificazione selvaggia dei quartieri storici. Dopo il fallimento dei piani particolareggiati di recupero del centro storico e la mancata adozione degli “Studi di Dettaglio”, introdotti dall’ultima normativa regionale nel tentativo di arginare l’abbandono di interi isolati, l’arrivo di un siffatto corso di laurea “di tendenza” potrebbe contribuire ad incoraggiare i tanti giovani che
vogliono continuare a vivere nei “luoghi del cuore”.