Sentenza Diciotti, Don Bosco, “una vittoria di giustizia e umanità”

L’Associazione Don Bosco 2000 accoglie con favore la decisione della Corte di Cassazione che ha riconosciuto il diritto al risarcimento per i migranti trattenuti a bordo della nave Diciotti nell’agosto del 2018. La sentenza riafferma con forza il principio che il rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali non può essere subordinato a scelte politiche.

“Questa decisione segna un momento importante nella tutela dei diritti delle persone migranti e nella riaffermazione dei principi dello Stato di diritto”, dichiara Agostino Sella, presidente di Don Bosco 2000. “Il soccorso in mare non è un’opzione, ma un obbligo morale e giuridico che trova fondamento nelle convenzioni internazionali e nella nostra Costituzione. Il trattenimento forzato di persone vulnerabili, come riconosciuto dai giudici, è stato un atto lesivo della dignità umana”.

La sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione sottolinea che il rifiuto di autorizzare lo sbarco per dieci giorni non poteva essere considerato un atto politico insindacabile, ma una decisione amministrativa soggetta al rispetto delle leggi e al controllo giurisdizionale. Inoltre, evidenzia come il principio del soccorso in mare sia prioritario rispetto a qualsiasi accordo volto al contrasto dell’immigrazione irregolare.

“Ogni giorno assistiamo a tragedie nel Mediterraneo e questa sentenza è un segnale chiaro: la vita umana viene prima di ogni logica politica. Come associazione che lavora quotidianamente con migranti e rifugiati, continueremo a difendere i loro diritti e a promuovere un’accoglienza dignitosa, nel solco dei valori salesiani e della nostra Costituzione”, conclude Sella.

Don Bosco 2000, da anni impegnata nell’accoglienza e nell’integrazione dei migranti, ribadisce la necessità di politiche fondate sul rispetto della persona e invita le istituzioni a prendere atto di questa sentenza, garantendo sempre il primato della legalità e della solidarietà.