La sconfitta del Centrodestra, FdI, “troppe ambiguità, serve chiarezza”
Enna-Cronaca - 30/04/2025
Sanguina ancora la ferita nel Centrodestra dopo la cocente sconfitta alle elezioni del Libero consorzio, culminate con il successo di Piero Capizzi, alla presidenza, e del Pd, primo partito nella tornata. Fratelli d’Italia, con il suo presidente provinciale, Nino Cammarata, attribuisce le responsabilità all’ambiguità del fronte moderato, da cui sono fuoriusciti voti che sono andati dall’altra parte.
La versione di Cammarata
“Ciò che rammarica è che nonostante – dice Cammarata – il gesto di grande generosità di Fratelli d’Italia di ritirare la propria candidatura, nello spirito della più ampia condivisione ed unità, le forti tensioni interne a qualcuno hanno evidentemente prevalso. Tutto ciò comunque non può giustificare la differenza di voto tra liste e candidato presidente”.
Il passo indietro di FdI
Il candidato di FdI era proprio Cammarata ma il partito, come spiegato a ViviEnna dalla parlamentare nazionale Eliana Longi, ha compiuto un passo indietro nel nome dell’equilibrio della coalizione e così la casella è andata a Forza Italia, che ha puntato sul sindaco di Nissoria, Rosario Colianni.
Lo scontro a Forza Italia
Per l’europarlamentare di Forza Italia, Marco Falcone, ad affossare il candidato è stata la parlamentare regionale azzurra, Luisa Lantieri, che, non solo ha negato di aver passato voti al Centrosinistra ma anche detto che sarebbe stato meglio convergere su Cammarata piuttosto che su Colianni, in quanto poco conosciuto e con scarso appeal.
Grande Sicilia
A mettere pepe è stato anche Grande Sicilia con l’assessore regionale, Francesco Colianni, che, senza indicare chiaramente Lantieri, ha attribuito alla deputata questa sconfitta.
“Serve chiarimento”
Nino Cammarata, in vista delle prossime scadenze elettorali, tra cui le amministrative a Enna, chiede un chiarimento
“È necessaria chiarezza sulle evidenti ambiguità che caratterizzano lo schieramento in provincia di Enna non più procrastinabili. Non è ammissibile mortificare i territori, essendo maggioranza con il 67% dei consensi sulle liste, e a causa di lacerazioni interne e ambiguità consegnare a chi è minoranza il governo della Provincia”.