Da dove traggono origine quelle frasi del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PSNAI) sulle Aree
Interne con basse prospettive di sviluppo economico che non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza, tra le quali rientra l’Area Interna di Troina? Traggono origine dall’Assemblea del CNEL del 26
settembre 2024, dove si è discusso della demografia delle Aree Interne e delle condizioni per un’inversione di tendenza, e dalla ricerca del CENSIS sui 1904 comuni inclusi nelle 124 Aree Interne nelle quali si sta implementando la SNAI: 67 individuate nel ciclo di programmazione 2014-2020, 56 individuate nel ciclo di programmazione 2021-2027 e il Progetto Speciale Isole minori.
La ricerca è stata condotta sulla metodologia della cluster analysis utilizzando 18 variabili attive e 20 illustrative sulla base di dati comprendente indicatori di natura economica, sociale e demografica. Dai risultati della ricerca scaturisce la suddivisione delle 124 Aree Interne in 4 raggruppamenti: 1° Gruppo – Benessere relativo a rischio (52 Aree Interne), 2° Gruppo – Stranieri come fattore efficace di compensazione (15 Aree Interne), 3° Gruppo – Spopolamento più veloce dell’adattamento infrastrutturale (17 Aree Interne), 4° Gruppo – Povertà dietro l’angolo (42 Aree Interne).
L’Area Interna di Troina rientra nel 4° Gruppo – Povertà dietro l’angolo. Il 1° Gruppo si distingue per un tessuto economico più robusto rispetto agli altri tre gruppi. Le Aree interne appartenenti al 1° Gruppo si configurano “come poli di resilienza, caratterizzati da una combinazione virtuosa di indicatori economici e qualità di servizi in confronto agli altri gruppi tipologici, sebbene diversi vincoli strutturali e spopolamento rallentino lo sviluppo e il benessere di queste aree”.
Il 2° Gruppo di Aree Interne si caratterizza per “una spiccata dinamicità migratoria e una significativa
presenza di popolazione straniera, fattori che parzialmente mitigano le tendenze all’invecchiamento
demografico”.
Il 3° Gruppo di Aree Interne mostra “una situazione di declino demografico accelerato, caratterizzata da
invecchiamento della popolazione, bassa natalità e limitata attrattività migratoria. Questi fenomeni non
paiono adeguatamente bilanciati da un corrispondente adattamento delle infrastrutture e dei servizi
erogati”.
Il 4° Gruppo comprende quelle Aree Interne con “una situazione economica meno favorevole rispetto alla
media delle aree interne complessiva”. Il tasso di disoccupazione è di 12,5 per cento superiore al valore
medio dell’8,8 per cento di tutti e quattro gruppi di Aree Interne. Il reddito medio imponibile è di 15.646
euro rispetto al reddito medio generale di 18.460 euro. Le Aree Interne di questo gruppo presentano
diverse vulnerabilità di natura demografica, ma meno acute rispetto alle Aree Interne del 3° Gruppo –
Spopolamento più veloce dell’adattamento infrastrutturale. La sfida demografica delle Aree Interne del 4°
Gruppo è differente rispetto a quella che devono affrontare le Aree Interne degli altri tre Gruppi. Le Aree
Interne del 4° Gruppo devono fronteggiare il “declino demografico e l’invecchiamento della popolazione
autoctona”. La situazione demografica è molto più critica. I risultati della ricerca del Censis indicano “una
situazione di fragilità economica delle Aree Interne del 4° Gruppo, che richiede interventi urgenti per il
sostegno al reddito e l’incremento dell’occupazione locale”.
Dei risultati di questa ricerca se n’è parlato all’Assemblea del CNEL del 26 settembre 2024 dove, tra i 4 obiettivi di favorire un’inversione di tendenza del trend demografico, è stato indicato “l’Obiettivo 4. Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile” per quelle Aree Interne che si trovano già “con una struttura demografica compromessa oltre che con basse prospettive di sviluppo economico e deboli condizioni di attrattività. Queste Aree non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza ma non possono essere abbandonate a se stesse. Hanno bisogno di un piano mirato che le possa assistere in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento in modo da renderlo dignitoso per chi ancora vi abita”. Alle istituzioni pubbliche e al partenariato socio-economico dell’Area Interna di Troina spetta il compito di mostrare con i fatti che le cose possono andare diversamente da come pronosticato in questi documenti del governo nazionale, che verranno sicuramente rivisti.