La sindaca di Valguarnera Draià, in un video social, si mostra fiera dell’asilo nido in fase di ultimazione. Mancano, per essere fruibile, gli infissi, qualcosa all’interno e la parte esterna comprendente lo spiazzo per i bambini. “Dopo 40 anni -afferma con orgoglio- siamo riusciti a riqualificare un’opera pubblica che era stata abbandonata a sé stessa dopo tanti soldi spesi inutilmente. Ci adopereremo per renderla nel migliore dei modi fruibile, affinché i bambini della nostra comunità trovino uno spazio dedicato a loro.”
Tutto quanto è stato possibile realizzarlo grazie ai fondi del PNRR per un importo pari a 2 milioni e mezzo. In passato ci eravamo occupati tante volte dell’asilo nido di contrada Montagna, costruito a fine anni ‘70 dopo 15 anni di tormenti ma mai entrato in funzione. La vecchia struttura iniziata nel maggio 76’ dall’allora sindaco Giuseppe Giarrizzo e trattata da altri successori, venne portata a termine nei primi mesi del 1991, ovverossia a distanza di ben 15 anni, senza mai, per motivi vari, entrare in funzione. Un capitolo questo, che ha rappresentato una pagina nera della città, tra fallimenti delle imprese costruttrici, perizie e controperizie di varianti che hanno fatto lievitare i costi sino a quasi un miliardo delle vecchie lire per poi una volta completata l’opera, lasciata alla mercé dei vandali che hanno distrutto tutto quanto vi si trovasse all’interno. Solo dopo la devastazione, l’opera venne recintata e murata. Uno dei motivi per
il quale non entrò mai in funzione fu perché dovevano essere espletati i concorsi per il personale docente ed ausiliario che non ebbero mai la luce.
L’opera, a distanza di oltre trent’anni, sebbene ancora esistente nella struttura è stata abbattuta e ricostruita di sana pianta, grazie appunto ai fondi del PNRR. Solo per la demolizione dell’immobile esistente sono state previste ingenti somme di denaro. Una vicenda, come dire, paradossale, pirandelliana, che dimostra ancora una volta come si sprecano i soldi pubblici in Sicilia. Nonostante la struttura fosse in piedi si è pensato di demolirla e ricostruirla di sana pianta. Al di là dell’aspetto tecnico e
finanziario ci sono tuttavia da fare altre considerazioni. Negli anni 80-90 l’Asilo Nido ci stava. Eccome! Erano infatti per Valguarnera gli anni del boom economico con tre floride industrie tessili che costituivano il vanto per l’intera Isola e che davano lavoro a circa 600 maestranze, nella stragrande maggioranza giovani e donne. Quindi c’era l’effettiva esigenza da parte delle giovani madri lavoratrici di un luogo dove lasciare i bambini in tenera età. Oggi, rispetto agli anni 80’, la popolazione residente si aggira intorno ai 7 mila abitanti, il saldo naturale è perennemente negativo, si registrano circa 40 nati in un anno e le tendenze demografiche non lasciano intravedere un’inversione di tendenza.
Il nuovo progetto finanziato qualche anno fa con i fondi del PNRR si caratterizzava per la costruzione di un “Micronido” (servizio socio-educativo per la prima infanzia che si differenzia dall’Asilo Nido per la minore capacità di accoglienza) in grado di ospitare solamente 13 infanti, di cui 5 di età compresa tra 3 e 12 mesi e 8 tra 12 e 36 mesi. La relazione generale del progetto afferma che i servizi verranno garantiti da n. 8 risorse umane obbligatorie per rendere operativa la struttura di cui 3 educatori, 3 operatori ausiliari e 2 addetti alla cucina. Da sottolineare che negli anni ’80 l’opera fallì perché non venne assicurato il personale. Restano da capire i costi che le famiglie dovranno sostenere.