Confcooperative Enna, “No alla rassegnazione sul futuro delle Aree Interne”
Comunicati Stampa - 07/08/2025
Si è tenuto ieri mattina, presso la Sala Convegni dell’Ente provinciale, l’incontro
promosso e presieduto dal Presidente dell’ex Provincia di Enna, Avv. Piero Capizzi, per discutere le
opportunità e le criticità del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PNSAI) 2021–2027.
Presenti i rappresentanti delle principali organizzazioni datoriali del territorio.
L’incontro nasce da un grave e preoccupante antefatto: un passaggio contenuto in un recente
documento ministeriale, pubblicato all’inizio dell’estate, ha sollevato sgomento e indignazione tra
amministratori locali e rappresentanti del mondo produttivo.
«Mi riferisco a un passaggio di un documento ministeriale» – ha affermato Capizzi durante
l’apertura dei lavori – «Nel nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne 2021–2027 si
legge testualmente: Accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile. Queste aree
non possono porsi alcun obiettivo di inversione di tendenza. Hanno bisogno di un piano mirato che
le accompagni in un percorso di cronicizzato declino e invecchiamento».
In questo contesto, il Consiglio territoriale di Enna di Confcooperative Sicilia, con la sua
delegazione condotta dal Presidente Dario Cardaci, ha portato un contributo forte e propositivo,
indicando due leve strategiche fondamentali per ribaltare questa visione rinunciataria: le
cooperative di comunità e l’attuazione della Legge nazionale del 2017 sulle Zone Franche Montane.
«Le cooperative di comunità – ha dichiarato il presidente Cardaci– rappresentano uno strumento
capace di trattenere e valorizzare il capitale umano nei territori interni, generando occupazione e
servizi in contesti dove il mercato tradizionale non arriva. È su questi modelli che dobbiamo
investire, coinvolgendo attivamente i cittadini nella rigenerazione dei propri paesi».
Confcooperative ha inoltre rilanciato la richiesta, rivolta a tutte le istituzioni competenti, di una
rapida e concreta applicazione della Legge sulle Zone Franche Montane, approvata nel 2017 ma
ancora priva di attuazione, che prevede agevolazioni fiscali e incentivi per le imprese nei comuni
montani.
A valle dell’incontro, Cardaci, ha espresso forte disappunto verso le dichiarazioni contenute nel
documento ministeriale, definendole «aberranti» e profondamente offensive per territori che, al
contrario, mostrano vitalità e potenzialità concrete.
«Enna non è una città destinata al declino» – ha dichiarato Cardaci – «Abbiamo un centro
universitario come la Kore, con quasi 10.000 studenti iscritti, che rappresenta un presidio culturale e
formativo di livello nazionale. Abbiamo una rete ospedaliera moderna, integrata e di prossimità, che
punta all’eccellenza. È inaccettabile che queste realtà vengano ignorate in favore di una narrazione
rassegnata e passiva».
Cardaci ha inoltre annunciato che, dopo la breve pausa estiva, Confcooperative Enna si farà
promotrice di un coordinamento con tutte le altre sedi territoriali provinciali – anch’esse
ricadenti in aree interne e montane – per costruire una piattaforma condivisa di proposte e iniziative
da portare al tavolo regionale e nazionale.
«Non accetteremo che si cali dall’alto una pianificazione che condanna i nostri territori. Le
comunità montane e rurali hanno diritto a un futuro, e noi continueremo a batterci affinché possano
costruirlo in autonomia, con dignità e strumenti adeguati», ha concluso.
L’intervento di Confcooperative ha suscitato ampio interesse, aprendo la strada a possibili tavoli di
lavoro permanenti per un rilancio condiviso delle Aree Interne, lontano da ogni logica di abbandono
e rassegnazione.