Aborto, no del Governo ai medici non obiettori Rapè, “garantire diritto di scelta delle donne”
Enna-Cronaca - 09/08/2025
di Giacomo Lisacchi
“Esprimo la mia ferma contrarietà alla decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale, proposta dal gruppo parlamentare del Partito Democratico, e approvata lo scorso maggio dall’Assemblea Regionale Siciliana, che introduce l’obbligo di assunzione di personale medico non obiettore nelle strutture sanitarie pubbliche dell’Isola. È particolarmente grave che questa scelta arrivi da un Governo guidato da una donna, Giorgia Meloni, che mostra così di non voler difendere un diritto acquisito e tutelato per legge dalle donne italiane”. E’ quanto dichiara la segretaria provinciale del Partito Democratico, Katya Rapè.
Le parole di Rapè
“Questa norma –precisa Rapè- non toglie nulla a nessuno: non penalizza i medici obiettori, ma garantisce ciò che la legge 194 già prevede da oltre quarant’anni e cioè il diritto delle donne a scegliere, nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge, e a trovare nelle strutture pubbliche personale in grado di assicurare concretamente il servizio di interruzione volontaria della gravidanza”.
I dati
La segretaria Pd contesta duramente le motivazioni del governo nazionale e snocciola alcuni dati inequivocabili: “In Sicilia, solo il 47,3% degli ospedali con reparto di ostetricia e/o ginecologia garantisce l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, contro una media nazionale del 61,1%. In molte province l’obiezione di coscienza tra i ginecologi supera il 90%, rendendo di fatto impraticabile un diritto sancito per legge. Impugnare questa norma significa ignorare un problema strutturale che da anni penalizza soprattutto le donne del Sud, costringendole a spostamenti lunghi e umilianti o, peggio, a rinunciare a un diritto fondamentale”.
La sfida del Pd
La segretaria provinciale Dem annuncia infine battaglia: “Come Pd ennese difenderemo con determinazione questa legge, convinti della sua piena legittimità giuridica e della sua necessità etica. Saremo al fianco di chi, nelle istituzioni e nella società civile, lavora per garantire pari diritti e un sistema sanitario pubblico che non lasci indietro nessuno. Il diritto alla salute e alla dignità delle donne non può essere sacrificato sull’altare delle ideologie. Noi non arretriamo di un passo”.