Le Vie dei Tesori, i tesori di Enna e Leonforte nel secondo appuntamento

Enna e Leonforte sono sorelle, una maggiore che si muove tra torri inaspettate, imponenti palazzi della Banca d’Italia e caserme dei Vigili del Fuoco; una minore, che apre leggere manifatture di carta e entra in vetusti e inaccessibili Circoli di Compagnia. Ma tutte e due le città che partecipano a questo secondo e penultimo weekend delle Vie dei Tesori – sabato 27 e domenica 28 settembre – sono unite anche da una serie di esperienze veramente fuori dal consueto: Enna propone sessioni di yoga sulla Torre di Federico e di rilassamento nell’ex convento dei Cappuccini dove invita anche (sabato alle 19.30) per un calice di bollicine e un recital di piano al tramonto; fa assaggiare le prelibatezze della terra in campagna e fa scoprire gli aggrottati di Fundrisi guidati dagli … asini. Leonforte non resta indietro, fa mettere le mani in pasta per preparare le tradizionali Cuddure di San Giuseppe e porta nei pescheti, in attesa della sagra del prossimo weekend. Sempre con il supporto di Unicredit e in convenzione con l’Ufficio scolastico regionale.

Se il cuore del festival è il castello di Lombardia, le gambe sono chiese, conventi, cimiteri monumentali, persino lo storico ex macello e, per la prima volta in assoluto questo sabato e il prossimo e solo dalle 9.30 alle 13, anche il comando dei Vigili del fuoco a Enna bassa: tra autorimesse, autobotti, manicotti, caschetti e scale telescopiche, un mondo a parte sempre in emergenza che deve poter contare sulla disponibilità completa di uomini e mezzi. Altra novità di questi ultimi due weekend, la ex Banca d’Italia – che nel 2022 aveva già reso fruibile il giardino monumentale – e che per la prima volta apre i suoi spazi al pubblico: è uno dei più importanti esempi di architettura di Regime e risale al 1940. Esposti i disegni dell’artista ennese Marcella Tuttobene. Ma è tutta Enna a vestirsi a festa: da visitare la collezione inedita di reperti garibaldini conservati gelosamente per generazioni dai Varisano nell’attuale Casa Pitta Emma, a pochi passi dal Duomo; Palazzo Militello con gli affreschi del Gregorietti; la vista (inedita) dalle terrazze dell’imponente torre di Palazzo del Governo, alta 18 metri, altro esempio di architettura fascista. Poi la chiesa di San Calogero, antica torre quattrocentesca un tempo associata alla porta di Portosalvo; l’apertura al tramonto del Museo Archeologico, e la scoperta nella Chiesa di San Leonardo, dell’altare restaurato dell’Ecce Homo con il ciclo pittorico della Passione di Cristo su alabastro, e una collezione di mini-incappucciati in terracotta di Francesco Messina. Nella Chiesa di Santa Chiara si entra nella sacrestia che, sebbene abbandonata da decenni, conserva ancora gli arredi e i mobili originali in stile Luigi XIV, armadi in noce intarsiato, dorature, stucchi, mobili da altare, lampadari in carta Spagna in stile Impero, baldacchini, paramenti, putti e reliquiari. E persino, appesa su un muro da oltre 200 anni, l’agenda con gli appunti delle suore. Nell’antica Selva dei Cappuccini c’è oggi il cimitero, e nel convento il museo delle Confraternite. Visite sia alle misteriose Sette Stanze sotto Castello di Lombardia, poi usate anche come rifugio antiaereo; che a una delle grotte rupestri scoperte dall’archeologo Paolo Orsi. Le esperienze sono davvero tante: rilassamento muscolare con Anna Mahadevi al convento dei cappuccini (domenica alle 10) e introduzione allo yoga con Federica Bruno sulla Torre di Federico (domenica alle 17). Il cuntu antico di Gaetano Libertino e del musicista Lucio Giunta alle Sette Stanze (sabato alle 18), e (domenica alle 11) una particolare passeggiata con la guida degli asini per i vicoli ripidi dell’antico quartiere di Fundrisi, cercando le tracce dei funnurisani che nel Trecento giunsero da Fundrò ; ad ogni sosta, una prelibatezza a km0, dolce o salata. Sabato alle 19,30, bollicine e pianoforte al tramonto nel chiostro dove un tempo passeggiavano i padri Cappuccini, e domenica alle 10.30 si potrà partecipare ad un brunch con le sorelle Turco, “resilienti” e amanti dei sapori del territorio. Tutto su www.leviedeitesori.com

LEONFORTE

Le tracce del principe di Branciforti sono ovunque: Leonforte le ritrova ad ogni vicolo, ma è sicuramente da non perdere la possibilità di accedere al giardino tardo rinascimentale della “Sicula Tempe” di solito inaccessibile perché appartiene a privati. Ultima occasione per visitare le carceri di Palazzo Branciforti con la mostra multimediale sul pittore Filippo Liardo che partecipò alla campagna dei Mille; per entrare nella Cartiera Crisà dove i due fratelli Giuseppe e Francesco producono ancora carta 100% cotone con il metodo fabrianese; e per scoprire l’esclusivo Circolo di Compagnia, dove passavano il tempo i nobili signori, e soltanto loro perché le signore erano escluse, e così è stato fino a soli tre anni fa: il tempo qui si è fermato, potrete anche visitare una personale del pittore di Nissoria Antonio Campagna. E ancora, il Museo della Caddivarizza con gli oggetti della tradizione contadina; la seicentesca casa Alberti-Basilotta che cela un piccolo museo Bauhaus; Villa Artemide con le sue sale d’epoca affrescate e l’antico palmento con l’enorme torchio; l’ipogeo rupestre di Sant’Elena usato come rifugio durante la guerra. L’esperienza più attesa è proprio nel particolare Museo della Cuddura dove si imparerà come nascono i pani simbolici di San Giuseppe (sabato alle 10), ma vi spiegheranno anche cosa è una pesca “insacchettata” nei pescheti Manna (sabato e domenica alle 11). Poi itinerari tra chiese barocche (questa domenica sia alle 11 che alle 16), trekking urbano sulle orme del principe (domenica alle 10) e un viaggio affascinante tra le sorgenti legate (anch’esse …) alla figura del principe (sabato alle 10.30)