Greco, “non sono candidato a sindaco, gestione idrica insostenibile, serve città universitaria”

Assicura di non stare lavorando ad una sua candidatura a sindaco Marco Greco, segretario regionale dei Giovani democratici e consigliere comunale del Pd ad Enna. Lo ha detto a Talk Sicilia, il programma di approfondimento di BlogSicilia, rispondendo alle domande del direttore di ViviEnna, Gaetano Scariolo. “Non sono un appassionato delle velleità personali e non mi sento di dire che mi piacerebbe candidarmi a sindaco o meno. Ovviamente, come è giusto che sia, circolano diversi nome ma mi sento di smentire tutte le voci che mi vedrebbero al lavoro per imporre una mia candidatura a Sindaco” afferma Greco.

Chi sarà il candidato ad Enna?

Greco ritiene che il candidato dovrà essere “partorito” dopo un confronto tra le forze dell’opposizione al sindaco Maurizio Dipietro.

“Il Pd è sicuramente un’importante forza di opposizione – dice Greco – all’attuale amministrazione comunale che si muove all’interno di una coalizione di opposizione già rodata si è già sperimentata anche di fronte all’opinione pubblica su tematiche abbastanza complesse. Non è il Pd che deve mettere il candidato, il Pd, assieme alle altre forze di opposizione sceglieranno il miglior candidato, quello più convincente,  che avrà più possibilità di vincere le elezioni amministrative e lo si  sceglierà sulla base di un programma condiviso e di un’idea politica di città condivisa che è quello che è mancato negli ultimi anni in seno all’amministrazione”

Gestione idrica? No a modello delle scatole cinesi

Con Greco è stato affrontato anche il tema della gestione idrica nell’Ennese, affidata ad AcquaEnna, i cui manager sono sotto processo al Tribunale di Enna per reati ambientali. Si sono formati dei Comitati, tra cui quello denominato Comitato Senz’Acqua Enna, tra i più attivi, che spingono per la separazione dal gestore e denunciano come si paghino le bollette più care in Italia.

“Sul piano ideologico io sono sempre stato – dice Greco – un forte sostenitore dell’acqua pubblica. Dopodiché, nel caso di specie, io penso che la politica abbia l’onere di sedersi a un tavolo con le istituzioni, con i tecnici per addivenire ad una soluzione.  Non saprei dirle così, su due piedi, quale sia la soluzione migliore, di certo bisogna risolvere un problema. Non è più sostenibile che l’acqua ad Enna sia la più cara d’Italia, a fronte di un servizio che tante volte è stato invece deficitario e questo è assolutamente un dato di fatto. Il fatto che in Sicilia ci siano ci sia queste scatole cinesi del privato che fanno lievitare i costi è un modello di gestione della risorsa idrica che non è più sostenibile”

Enna non è ancora una città universitaria

L’Università ad Enna ha frenato la crisi economica in città ma secondo Greco c’è ancora molto da fare perché diventi centrale anche per frenare uno spopolamento importante che interessa tutte le Aree interne.

“È una fase in cui Enna – afferma Greco -è una città con due università ma non è una città universitaria. Sono due cose diverse. Noi abbiamo due università che sicuramente portano ricchezza nel nostro territorio da un punto di vista economico ed incide anche sullo spopolamento visto che Enna è frequentata ogni anno da circa sette 8000 studenti, quasi a compensare la carenza di altrettanti ennesi che invece sono andati via negli ultimi agli ultimi vent’anni. Però questo non basta: Enna deve diventare una città universitaria e per farlo deve mettere in campo tutta una serie di strategie politiche affinché l’università non diventi soltanto lo strumento per cui un residente riesce ad arrotondare a fine mese perché affitta una stanza allo studente universitario ma deve diventare fonte di ricchezza e sviluppo per il territorio. Per farlo serve che vi sia una cooperazione molto più intensa, più più stabile, non sporadica tra le due università e il Comune”

Il trasporto per gli studenti è assente

Tra quello che si dovrebbe fare c’è il trasporto pubblico per gli studenti, praticamente assente per Greco. “I trasporti all’interno della città sono pessimi:  Enna bassa – dice Greco – si riduce a dormitorio dello studente universitario che non riesce a vivere la parte alta della parte alta della città perché a differenza di tutte le città universitarie noi non siamo stati in grado di prevedere, in collaborazione con i due atenei, un modello di trasporto urbano che permetta realmente allo studente universitario di non restare confinato all’interno del perimetro di Enna bassa”