La sanità ennese, i pazienti scelgono il Nord per curarsi, ecco le cause della migrazione sanitaria

Ci sono due casi, entrambi accaduti ad Enna, che, se da un lato hanno creato una poderosa rete di solidarietà, dall’altro hanno fatto emergere la precarietà del sistema sanitario siciliano.

Le vicende di Cristina e Nora

Si tratta delle vicende di Cristina, la 29enne ennese che per la rimozione di un tumore al cervello si è rivolta ad una struttura sanitaria a Roma, e di Nora, la piccola di sei anni, anche lei affetta da un cancro, attualmente ricoverata a Siena per subire un trattamento chemioterapico ma da anni è seguita dai medici dell’ospedale Le Scotte di Siena che dispone del reparto di Pediatria oculistica oncologica.

I viaggi della speranza

E non solo gli unici casi, purtroppo, di persone, che vivono nell’Ennese, costrette ai viaggi della speranza nel Nord Italia ce ne sono tantissime. Il problema non riguarda solo Enna, del resto, secondo dati dell’Agenas, agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, nel solo 2023, oltre 32 mila siciliani hanno preferito farsi curare in altre regioni.

Perché si scelgono gli ospedali del Nord

L’oncologia è tra i settori per cui si scelgono cure in altri ospedali del Nord ma ci sono altre patologie più soggette alla migrazione sanitaria, tra cui cardiochirurgia , neurochirurgia, trapianti, chirurgia bariatrica. Se è vero che tali reparti sono presenti negli ospedali siciliani è altrettanto certo che tra liste d’attesa e carenza di medici i pazienti sono costretti a fare le valigie con costi enormi. Infatti, le famiglie delle due ennesi hanno chiesto aiuto economico, incassando, per loro fortuna, il sostegno della comunità.

I casi di buona sanità

C’è anche della buona sanità, in mattinata ViviEnna ha pubblicato una lettera di un paziente operato in Ortopedia all’Umberto I di Enna ma missive di questo tenore ne sono state pubblicate diverse.

La classifica: 3 ospedali siciliani tra i migliori, manca Enna

Di recente è stata pubblicata una classifica dall’Istituto tedesco di qualità e Finanza (ITQF) che  ha analizzato oltre 1.400 ospedali italiani per individuare i migliori, pubblici e privati convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale.

A portare in alto la bandiera siciliana è innanzitutto l’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, che si piazza al 23° posto a livello nazionale. A seguire, due strutture palermitane: l’Arnas Civico Di Cristina Benfratelli, in 26ª posizione, e l’Ospedale Buccheri La Ferla, al 39° posto. Si tratta di un risultato significativo, soprattutto considerando le croniche difficoltà che affliggono la sanità siciliana: carenze di personale, disparità territoriali e problemi infrastrutturali.