Il 16enne ucciso, i 3 fermati nel carcere di Enna, il ragazzo scampato all’agguato, “ci stiano a vita”

“Il 12 ottobre abbiamo avuto una lite, hanno preso la mia macchina a pedate… Questi qua hanno questa fissazione, che dovevano sparare.”. Lo ha detto al Tg1 il giovane indicato come il vero obiettivo dell’omicida di Giuseppe Di Dio,  lo studente di 16 anni dell’istituto alberghiero di Troina ucciso per errore a Capizzi.

La testimonianza

Il giovane ha raccontato che 2 settimane prima sarebbe stato minacciato e seguito dai fratelli Giacomo e Mario Frasconà, fermati dalla Procura di Enna per l’omicidio insieme al padre. I tre sono nel carcere di Enna e nelle prossime ore saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Enna.

“Ora sono in carcere, ci devono rimanere a vita”

A Capizzi in tanti discutono di quella pistola mostrata in più occasioni.  “Mi dispiace tantissimo per la famiglia. Ora mi sento più al sicuro sperando che rimangano in carcere a vita” ha detto il ragazzo scampato all’agguato.