Il 16enne ucciso, parla il legale del presunto assassino, “ecco tutto quello che è successo”

Dovrebbero essere interrogati domani nel carcere di Enna dove sono rinchiusi Giacomo Frasconà Filaro, il padre Antonio ed il fratello Mario in stato di fermo dall’alba di domenica per l’omicidio di Giuseppe Di Dio, 16 anni avvenuto a Capizzi davanti ad un bar.

Il legale degli indagati

“I miei assistiti risponderanno alle domande  – dice l’avvocato dei tre,  Felice Lo Furno – Chi ha sparato si assumerà le proprie responsabilità mentre il padre Antonio e il figlio Mario chiariranno la loro posizione” . Secondo il legale Giacomo, il presunto omicida sarebbe stato vittima di una serie di sbeffeggi da parte dell’uomo a cui avrebbe voluto sparare, anzi, nella tesi del legale, il suo assistito avrebbe subito un pestaggio prima dell’agguato in un bar in cui è morto Giuseppe Di Dio, centrato per errore.

La ricostruzione

“Il mio assistito porta ancora ora i segni di quell’aggressione – dice il legale. Subito dopo il pestaggio il giovane avrebbe raggiunto una casa abbandonata dove avrebbe preso la pistola che poi ha sparato. Ma qualcuno avrebbe avvertito la famiglia e il padre Antonio insieme al figlio Mario si sarebbero messi alla ricerca di Giacomo per evitare che facesse una sciocchezza. Trovato Giacomo e fatto salire in auto appena il giovane si era calmato avrebbe chiesto al padre di lasciarlo davanti al bar per prendere una birra. E lì si sarebbe consumata la tragedia che ha strappato la vita al sedicenne Giuseppe Di Dio colpito con ogni probabilità da un proiettile di rimbalzo”