Caro voli, tariffe da capogiro per gli ennesi fuori sede, Venezia: “Schifani si rivolga all’Antitrust”

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie torna puntuale l’incubo del caro-voli, una stangata che quest’anno si presenta ancora più pesante. Le tariffe per raggiungere la Sicilia dal Nord Italia hanno registrato impennate considerate “inaccettabili”, con rincari che – nei giorni di maggiore richiesta – arrivano a sfiorare il 900% rispetto ai periodi ordinari. In molti casi, un biglietto A/R per Palermo o Catania supera ormai la soglia delle 500 euro, una cifra proibitiva per la maggior parte delle famiglie.

Penalizzati studenti e lavoratori fuori sede

A denunciarlo è il parlamentare regionale Fabio Venezia, vicepresidente della Commissione Bilancio all’ARS, che sottolinea come questi aumenti colpiscano in modo particolare i siciliani che vivono lontano dall’isola. Una realtà che riguarda da vicino anche studenti e lavoratori ennesi fuori sede, spesso costretti a programmare con largo anticipo il rientro a casa o, peggio ancora, a rinunciare del tutto per ragioni economiche. In una provincia come Enna, dove la mobilità è resa già complessa dalla mancanza di collegamenti infrastrutturali rapidi, il caro-voli rischia di amplificare ulteriormente il divario con il resto del Paese.

La richiesta di Venezia al Governo regionale

Venezia fa sapere che nei giorni scorsi è stata presentata un’interpellanza all’Assemblea Regionale Siciliana per chiedere un intervento immediato del Governo regionale presso Antitrust, Ministero dei Trasporti ed Enac, allo scopo di mettere un freno a quelli che definisce “rialzi ingiustificati a parità di servizio”. Una richiesta che punta a evitare le speculazioni tariffarie che si ripresentano ciclicamente nei periodi di maggiore mobilità.

Il deputato dem parla di una situazione “vergognosa” che riguarda migliaia di siciliani costretti a spese esorbitanti per trascorrere pochi giorni con i propri cari. Un problema che non è solo economico, ma anche sociale: l’emigrazione giovanile continua a svuotare i piccoli centri dell’entroterra, e il costo proibitivo dei trasporti finisce per rendere ancora più difficile mantenere un legame con la propria comunità d’origine.

Per questo, conclude Venezia, “serve un’azione tempestiva e strutturale”: un appello che molti ennesi fuori sede sperano possa tradursi in misure concrete già nei prossimi mesi.