Infortuni nel settore costruzioni a Enna. Fillea Cgil lancia allarme: In crescita le denunce di infortunio in provincia

“Secondo le elaborazioni della Fillea Cgil Enna su dati Inail, nella provincia di Enna le denunce di infortunio sul lavoro, complessivamente, sono passate da 540 casi nei primi nove mesi del 2024 a 573 nello stesso periodo del 2025, con un aumento di oltre il 6% in un solo anno”. Lo rileva Salvo Carnevale, segretario generale della Fillea Cgil Enna, e responsabile salute e sicurezza della Fillea Cgil Sicilia, che aggiunge: “Applicando al dato provinciale il peso medio del settore costruzioni (in impetuoso aumento occupazionale per la presenza delle grandi opere) sul totale degli infortuni siciliani, che sfiora il 7% secondo le tabelle regionali Inail, si potevano stimare circa 50 infortuni denunciati nella provincia di Enna, da gennaio a settembre 2025. Siamo, invece, a ben 92 infortuni nel settore contro i 75 dello stesso periodo del 2024”.

Carnevale aggiunge: “Parliamo di un territorio che non è certo il più industrializzato della Sicilia, ma dove i cantieri edili sono tanti, complessi e continuano a registrare un numero di infortuni che non possiamo accettare come ‘normale fisiologia del settore’. Ogni incidente è una sconfitta in termini di prevenzione, formazione e controllo. La sostanza non cambia mai. Prima si dava la colpa al combinato di bonus edilizi, Pnrr e frammentazione del tessuto produttivo, fatto di micro e piccole imprese e subappalti. Adesso ci sono le grandi opere a rendere i cantieri uno dei luoghi di lavoro più esposti a rischio. Siamo, inoltre, pieni zeppi del fenomeno del sotto inquadramento e vi sono troppi contratti a termine. Inoltre, aspettiamo che venga costituita, all’Ispettorato del Lavoro territoriale, la commissione prevista dalla, comunque, inutile legge dalla patente a punti. Servirà solo a certificare il fallimento totale della misura tanto sbandierato dal Governo degli annunci”.

Alla luce di questi dati, Fillea Cgil Enna chiede: “Più ispezioni nei cantieri da parte di Ispettorato del lavoro, Inl, Asp e Inail, con una programmazione specifica per la provincia di Enna, in relazione alla complessità dell’attuale quadro produttivo di settore. Piani formativi obbligatori per lavoratori e datori di lavoro delle imprese edili, con particolare attenzione a chi opera in subappalto e alle maestranze straniere. Rafforzamento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rls e Rlst), con agibilità reale in tutti i cantieri. Un ‘Patto territoriale per la sicurezza in edilizia’ a Enna, che coinvolga prefettura, enti locali, parti sociali e organismi di vigilanza, fatto di programmazione seria e non estemporanea come quella a cui abbiamo assistito durante il consueto caldo asfissiante estivo che mette a rischio i lavoratori nei cantieri”.

Carnevale prosegue: “In edilizia non esistono infortuni inevitabili: ogni incidente che avviene in un cantiere è un incidente che poteva e doveva essere evitato. Per questa ragione, ormai, ogni incidente mortale abbiamo deciso di chiamarlo operaicidio. La sicurezza, che nella teoria dovrebbe essere il primo indicatore di qualità degli appalti, è solo una voce di costo da comprimere. Questa è la realtà, i numeri sono chiarissimi”.

La Fillea Cgil di Enna continuerà a monitorare e denunciare, tramite i dati Inail, l’andamento degli infortuni nel settore costruzioni nella provincia, mettendo a disposizione dei lavoratori e delle istituzioni rapporti periodici di aggiornamento.