Costruzioni a Enna, Cgil: “Pnrr frena il calo” ma il settore è in una fase di profonda transizione
Enna-Cronaca - 20/12/2025
Il settore delle costruzioni rappresenta da anni uno dei pilastri dell’economia ennese e siciliana, con un peso rilevante sia in termini occupazionali sia di valore aggiunto. Tuttavia, i dati più recenti delineano un quadro in progressivo rallentamento, mitigato solo in parte dall’effetto degli investimenti legati al Pnrr.
La contrazione nel 2024 delle costruzioni
Secondo le ultime rilevazioni Istat e Ance Sicilia, nel 2024 il comparto delle costruzioni in Sicilia ha mostrato una contrazione delle ore lavorate e del numero di imprese attive, dopo il picco registrato nel biennio 2022-2023. Unioncamere Sicilia conferma una riduzione significativa delle imprese edili iscritte alle Camere di commercio negli ultimi mesi, con un calo più marcato nelle province interne, tra cui Enna.
L’occupazione
Sul fronte occupazionale, i dati delle Casse edili e dell’Osservatorio Cresme indicano che, nonostante il rallentamento delle attività, il numero dei lavoratori dipendenti e la massa salariale risultano complessivamente stabili, grazie alla piena operatività dei cantieri finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un andamento che trova conferma anche nelle analisi della Banca d’Italia – Sede di Palermo, secondo cui gli investimenti pubblici stanno temporaneamente compensando la flessione della domanda privata.
L’allarme della Fillea Cgil
È in questo contesto che si inserisce la riflessione emersa dall’assemblea generale della Fillea Cgil Sicilia, svoltasi a Enna. Il segretario generale Giovanni Pistorio ha sottolineato come «dove ci sono i cantieri del Pnrr i numeri tengono, mentre nei territori dove tali interventi sono assenti il calo delle attività è netto». Una dinamica che riguarda anche le aree limitrofe alla provincia ennese e che evidenzia il ruolo decisivo della programmazione pubblica.
Un elemento spesso frainteso riguarda il numero degli addetti. Come chiarito dalla Fillea Cgil, non si registra una diminuzione significativa dei lavoratori, ma piuttosto una riduzione delle imprese attive. Molti titolari di micro-aziende, censite nei registri camerali ma non sempre nelle Casse edili, hanno scelto di rientrare nel lavoro dipendente, mettendo a disposizione competenze specialistiche, spesso in ambiti non tradizionali del settore.
Quanto valgono le costruzioni nel Pil ennese
Per quanto riguarda il peso economico del comparto, le stime Istat sul valore aggiunto provinciale indicano che le costruzioni incidono per circa l’8-10% sul PIL della provincia di Enna, una quota leggermente superiore alla media regionale, che si attesta intorno al 7-8%. Si tratta di un’incidenza rilevante, che rende il settore strategico per l’economia locale, soprattutto in un territorio caratterizzato da una limitata presenza manifatturiera.
Le prospettive, tuttavia, pongono interrogativi rilevanti. Secondo la ricerca Cresme realizzata per la Fillea Cgil Sicilia, con la conclusione del ciclo Pnrr, prevista tra il 2026 e il 2027, è atteso un ulteriore calo delle attività, che potrebbe riportare il settore su livelli analoghi a quelli pre-pandemici. Non si tratterebbe, dunque, di un crollo improvviso, ma di una normalizzazione che richiede politiche di accompagnamento.
I cambiamenti nel lavoro
Il nodo centrale resta la qualità del lavoro. Il settore delle costruzioni sta attraversando una trasformazione strutturale: cresce la domanda di nuove figure professionali legate alla prefabbricazione, alla digitalizzazione dei processi e alla specializzazione delle lavorazioni. Una sfida che riguarda direttamente anche il territorio ennese, dove il sistema della formazione professionale è chiamato a misurarsi con fabbisogni in rapida evoluzione.
In questo quadro, per la Cgil di Enna e la Fillea Cgil Sicilia, il tema delle infrastrutture, della legalità e della programmazione di lungo periodo resta decisivo. Senza una rete infrastrutturale adeguata e senza un contrasto efficace agli intrecci criminali, ogni prospettiva di sviluppo rischia di rimanere fragile e temporanea.
Il settore delle costruzioni, a Enna come in Sicilia, continua dunque a rappresentare un indicatore sensibile dello stato dell’economia reale: oggi sostenuto dagli investimenti pubblici, domani chiamato a reggersi su scelte strategiche, lavoro stabile e competenze qualificate