Soppressione provincia Enna: riunione Stati Generali
Enna-Provincia - 03/09/2011
Enna. Appello all’unità per difendere il territorio e maggiori poteri alla provincia sono stati il denominatore comune dell’incontro degli Stati Generali ieri mattina presso l’auditorium della facoltà di ingegneria della Kore, presenti l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, il presidente dell’Urps Giovanni Avanti, nonché presidente della Provincia di Palermo, con il direttore Matteo Graziano, ex presidente della Regionale, il senatore Mirello Crisafulli e l’onorevole Ugo Grimaldi, i deputati regionali Termine e Colianni, i sindaci di Assoro, Barrafranca, Leonforte, Nissoria, Nicosia, Piazza Armerina, Valguarnera, i segretari provinciali della Cgil, Magnano, Cisl, Aleo, ed Uil, Mudaro, delle forze imprenditoriali del territorio, consiglieri provinciali e comunali. Dopo un ritardo di circa un’ora, è stato il sindaco di Enna, Paolo Garofalo, ad aprire i lavori, facendo una rapido sunto delle iniziative intraprese,oltre a sottolineare che l’unità deve essere la qualità pregnante per vincere questa battaglia che è di tutti in quanto bisogna allargare il consenso in quanto, in questo momento, nessuna provincia è al sicuro. “Abbiamo il dovere di difendere il territorio – ha dichiarato Paolo Garofalo – e cercare di convincere la Regione Siciliana a dare alle province il giusto ruolo ed i giusti compiti”. Ad aprire il dibattito è stato l’avvocato Spampinato, presidente dell’ordine, il quale si è detto preoccupato di quello che potrebbe succedere in quanto si perderebbero punti di riferimento dello Stato con il declassamento della giustizia e il naturale incremento della criminalità. Ugo Grimaldi di Forza del Sud ha invitato tutti all’unità, a fare le barricate per difendere il territorio, mentre Sebo Lenza, sindaco di Valguarnera si è detto pronto assieme agli altri a reagire in caso di tagli del territorio, e Mario Alloro, capogruppo del PD al consiglio provinciale, di essere attenti, di avere un senso comune in questa battaglia. Così com’era prevedibile Mirello Crisafulli ha ribadito il suo concetto che la provincia è già un libero consorzio, istituito con la legge 9 del 1986, quindi nessuno ha il potere di sciogliere i liberi consorzi. “Tra Regione e comuni ci vuole necessariamente un ente intermedio – ha dichiarato il senatore del PD – un ente sovraccomunale; non è sciogliendo le province che si risolvono i problemi delle Regioni. In questo periodo si procede a tentoni, non vi è concretezza , vi è la necessità di spendere i soldi della Comunità europea e si fanno altri discorsi, tutto è molto confuso”.
“E’ una vicenda da Ponzio Pilato ha dichiarato Giovanni Avanti, presidente dell’Ups- per sottrarsi alle richieste della folla, che non arriva più a fine mese: demagogico ed ipocrita lo smantellamento che porterà a disfunzioni e aggravio dei costi, che possono essere abbattuti diversamente (consulenze, Comunità montane, ATO, Consorzi, Istituto Autonomo Case Popolari). Da amministratore dei poteri locali il neo centralismo regionale non è assolutamente ottimale. Vi è l’unanimità dei presidenti delle province a chiedere riforme istituzionali serie e a razionalizzare le risorse, unione comuni non possono sopperire alla province, i consorzi non potranno essere adeguati. Ci vuole una seria campagna di decentramento. Non possono un gruppo di deputati sia nazionali che regionali annullare l’esperienza delle province che è stata fondamentale per la crescita del paese”. L’assessore Gaetano Armao ha esordito con un applauso dichiarando che ad Enna senza la provincia non esisterebbe l’Università Kore. “Il sistema deve cambiare – ha anche dichiarato il rappresentante del Governo regionale – porre mano ad una riforma imposta dalla realtà finanziaria senza penalizzare i servizi ai cittadini. La Sicilia può essere modello del ripensamento della legge dei liberi consorzi dei comuni. Puntare alla aggregazione alle aree metropolitane. Stiamo lavorando per assegnare delle competenze ai liberi consorzi di comuni per fare sicuramente meglio”. A chiudere i lavori è stato il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, il quale ha evidenziato che tutti sono in sintonia per far continuare a vivere le province come struttura intermedia tra regione e comuni
“Non si possono accettare nuove aggregazioni – ha concluso Monaco – che vanno a destabilizzare la storia di un territorio”.