Enna. Ancora vandali, è il momento di intervenire!
Enna-city - 13/10/2012
Enna. Adesso sembra veramente essere giunto il momento di prendere seri provvedimenti per i continui casi di vandalismo che giornalmente si verificano al Belvedere Marconi di Enna. L’ultimo caso riguarda le opere murarie donate durante una gara di abilità muraria per la realizzazione di un manufatto. I muratori di otto province lo scorso weekend realizzarono delle panchine-fioriere poi donate al Comune che aveva deciso di mantenerle lungo il viale del Belvedere ed in questi giorni sarebbero state posizionate delle piante e dei fiori per renderli ancor più accoglienti. Ma non erano stati fatti i conti con i soliti incivili che nella notte di giovedì hanno distrutto alcune di queste panchine-fioriere.
La situazione soprattutto al Belvedere è ormai diventata insostenibile perché ogni giorno ci si ritrova a constatare sempre nuovi atti di inciviltà che sbocciano in puro vandalismo. I danni procurati alla balaustra non si contano più ed in alcuni tratti è anche stata divelta per diversi metri; le colonnette sradicate e gettate via non si contano più così come le griglie per il deflusso delle acque. Non è inoltre passata inosservata la sporcizia oltre la balaustra, lungo le pendici. Gettare bottiglie, carte e rifiuti di diverso genere sembra essere diventato uno sport praticato. Una città che si professa civile non può permettersi e tollerare certi atteggiamenti incresciosi e maleducati. Una menzione a parte è doverosa per spiegare come la domenica si risveglia il Belvedere e la zona circostante. Centinaia di bottiglie, infatti, imperversano ovunque; sui marciapiedi, sulle panchine, per strada; dappertutto tranne in quei pochi cestini dei rifiuti. Serve a questo punto un’azione decisa da parte della autorità competenti. È giunto in momento di intensificare i controlli per far capire che si è giunti in una posizione oltre la quale non è più concesso andare. Maggiori controlli specifici e mirati potrebbero portare dei risultati ed individuare i responsabili a cui far pagare i danni creati. Forse solo in questo modo potrebbe nascere un maggiore senso di civiltà tenuto conto che per riparare i danni si mettono le mani in tasca di tutti i cittadini, magari togliendo fondi ad altre iniziative. Preoccupa, infine, che in molti cittadini non c’è più neanche indignazione, come se ci fosse una certa rassegnazione e se così fosse c’è davvero da preoccuparsi. Adesso la parola spetta alle autorità competenti affinchè diano un segnale e fermino questi continui scempi.