Caltagirone. Incontro sui “nodi” della sanità
Enna-Cronaca - 30/04/2013
Caltagirone. I principali “nodi” della sanità nostrana saranno al centro dell’incontro che si terrà giovedì 2 maggio, alle 10, nella stanza del primo cittadino, fra il sindaco Nicola Bonanno e il direttore generale dell’Asp di Catania, Gaetano Sirna.
“Sarà l’occasione – spiega il sindaco – per fare il punto della situazione e chiedere interventi e iniziative che contribuiscano a valorizzare le potenzialità del territorio in un settore di estrema importanza, quale quello della salute”.
A Caltagirone e dintorni cresce, infatti, l’insoddisfazione per lo stato della sanità locale. Lo stesso primo cittadino, nel ricordare di avere precise prerogative in materia di salute di cui non si può non tenere conto, ha reclamato nei giorni scorsi una netta inversione di rotta, “a partire da un pieno coinvolgimento delle istituzioni locali nelle scelte sanitarie che riguardano quest’area e che devono essere il frutto di concertazione e condivisione”. Il riferimento è agli intendimenti regionali e dell’Asp di Catania (di cui i nosocomi di Caltagirone fanno parte dopo la soppressione dell’azienda ospedaliera), di realizzare, nel presidio ospedaliero di Santo Pietro, una struttura con 40 posti letto che ospiti i pazienti degli ospedali psichiatrici chiusi entro marzo 2014. “Si tratta – ha affermato Bonanno – di una decisione che attiene al futuro, non soltanto sanitario, del nostro territorio e che non può essere presa senza ascoltare le ragioni di chi, questo territorio, lo rappresenta”. Ma i riflettori del sindaco sono stati puntati anche “sul trasferimento degli ambulatori da piazza Marconi alla vecchia ala dell’ospedale, con una soluzione logistica che ingenera difficoltà agli utenti, e sul trasferimento della Guardia medica all’ospedale, che priva il centro storico di una città turistica come la nostra di un importante presidio”.
Anche l’assessore comunale alla Sanità Bruno Rampulla ha evidenziato “la sensibilità del sindaco e dei consiglieri comunali che hanno rilevato il grave problema del depotenziamento della sanità calatina”, snocciolando dati impietosi sull’ospedale “Gravina”: “Dal 2004 al 2012 – ha detto – i dipendenti ospedalieri sono scesi di 180 unità, passando da 1084 a 905, mentre gli interventi chirurgici si sono ridotti del 40 per cento, con cifre che sono la spia, purtroppo significativa, di un’attività inesorabilmente affievolitasi. C’è carenza di anestesisti e non capiamo, per esempio, perché ad Acireale questa carenza sia stata colmata e da noi no”. Quanto alla volontà dell’Asp di allocare nel nosocomio di Santo Pietro una casa di cura e custodia per pazienti psichiatrici, l’assessore ha affermato che: “Perché non si sono valutate altre 5/6 ipotesi possibili in provincia (le Rsa di Grammichele e Ramacca, peraltro utilizzate solo al 20%, oppure gli ospedali dismessi di Mineo e Vizzini, o la struttura di Maletto)?. In questo modo il Santo Pietro perderebbe l’originario status di presidio per la riabilitazione per la quale sono stati già spesi milioni di euro. Questa nuova destinazione confligge con la vocazione del borgo per il turismo naturalistico che l’Amministrazione è impegnata a sviluppare con progetti significativi. Chiediamo di essere ascoltati – ha concluso l’assessore – e, in caso contrario, siamo pronti anche ad azioni eclatanti”.