Enna. Palazzo Militello: un tesoro Liberty ad Enna

Enna  Palazzo Militello (4)E’ stato “restituito” alla città il prestigioso Palazzo Militello sito nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele. Autorità locali e numerosi invitati sono convenuti nel pomeriggio di sabato scorso nel salone delle feste del piano nobile della residenza appartenuta alla famiglia Greca Militello, che fece edificare l’immobile agli inizi degli anni ’30 del Novecento. La sua sagoma simmetrica ed equilibrata definisce armoniosamente una delle quinte urbane della Piazza, con prospetti anche su via Roma e Via Vulturo. Gli ospiti sono stati accolti dai comproprietari Mario Rizzo e Silvana Virlinzi, con lo storico dell’arte e presidente della “Dante Alighieri”, Rocco Lombardo, che ha illustrato le opere di rilevanza artistica presenti nelle stanze e nei saloni del Palazzo, alle cui ricerche hanno collaborato Federico Emma e Orazio Trovato. Mario Rizzo, figlio del dottor Paolo, che rilevò l’immobile nei primi anni ’70 con Giuseppe Virlinzi e Mario Grillo, ha ricordato che nel 1968 il palazzo, promesso in vendita a un’impresa edile di Catania, era destinato alla demolizione a scopo edilizio-speculativo. Ha ritrovato nel cassetto della scrivania del genitore una lettera scritta dal proprietario, il cavalier Vincenzo Greca Militello, dove supplicava i potenziali acquirenti ennesi (Grillo, Rizzo e Virlinzi), di offrire una somma quanto più vicina a quella offerta dall’impresa. In cuor suo il cavaliere “tifava” per salvare il Palazzo, che così fu sottratto al “piccone demolitore” per merito dei tre concittadini. E’ la volta di Silvana Virlinzi che ha illustrato i lavori di restyling dell’immobile, dopo essere stato adibito per decenni a uffici della Telecom Italia e della Provincia regionale. I lavori eseguiti – grazie al contributo professionale dello studio OMPHALOS degli architetti Maurizio Campo – Andrea Caporali & C., e alla collaborazione dello studio dell’ingegner Antonio Alvano – hanno ridato lustro ad uno dei pochi esempi di architettura tardo Liberty della provincia di Enna.
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“Il piano nobile del Palazzo – ha detto la Virlinzi – da oggi si offre alla città per eventi culturali, esposizioni, mostre, conferenze, meeting, convention, workshop, sfilate di moda, cene di gala: una location perfetta per serate importanti e ricevimenti vari”. Sono stati ricordati anche gli anni in cui, tra gli ospiti dei Militello, si sono avvicendate le personalità del mondo politico-amministrativo locale nel periodo in cui gli edifici governativi di rappresentanza in città erano carenti. In quel tempo infatti – fino al 1939, anno in cui fu completato il Palazzo del Governo – “queste sale sono state frequentate dall’entourage del primo prefetto Rogges fino a Caetani, il prefetto che accolse il Duce nel 1937 in visita ufficiale nel capoluogo più alto d’Italia”. Con l’ausilio della proiezione di numerose foto, scattate da Paolo Mingrino, Rocco Lombardo, noto cultore d’arte ennese, ha illustrato i raffinati lavori realizzati dal pittore palermitano Salvatore Gregorietti (1870 – 1952) che operò in Enna tra il 1934 e il 1937. Eseguì, collaborato dal figlio Biagio, i decori delle stanze e dei saloni del Palazzo che sono: pitture murali, fregi, stucchi, marmi, parquet, immagini musive, lavori in legno, vetrate policrome.
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“Le ricerche sul Palazzo – ha detto Lombardo – non sono state facili. Presso l’archivio storico comunale si è trovato il faldone con la scritta ‘Palazzo Militello’, ma all’interno non vi era alcun documento”. Fu edificato, per volere della famiglia Greca Militello su un appezzamento di terreno fino ad allora adibito a giardino, su progetto di Giuseppe Panvini Vulturo, ingegnere comunale emerito, che realizzò notevoli edifici pubblici e l’acquedotto negli anni’20. Per il palazzo Militello s’ispirò al disegno dell’ornato della scuola palermitana dell’architetto Ernesto Basile. “Questo Palazzo – ha concluso Lombardo – rappresenta un tesoro Liberty unico nel suo genere in Enna, misconosciuto al grande pubblico, adesso svelato nella sua magnificenza”. Hanno partecipato il prefetto Fernando Guida, accompagnato dalla gentile consorte, e il comandante della Guardia di Finanza, colonnello Giovanni Carlo Liistro. Si è avuta la gradita presenza di Rachele Militello, facente parte degli eredi della famiglia. Le musiche del violinista Stefano Termini hanno ricreato l’atmosfera di un tempo.

Salvatore Presti



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