Scoppia perentopoli a Calascibetta: “Comune utilizzato come bancomat di famiglia”
Calascibetta - 14/12/2017
“Il Comune utilizzato come bancomat di famiglia”, è il duro attacco della minoranza consiliare, “Riunire Calascibetta”, che ha deciso di denunciare all’opinione pubblica la scelta del sindaco, Piero Capizzi, di affidare alcuni incarichi legali ai familiari di consiglieri comunali e assessori. Una querelle rimbalzata, ultimamente, anche nel dibattito politico xibetano a seguito dell’attribuzione degli ultimi affidi. “Gli incarichi professionali – spiega l’opposizione – sono stati affidati al papà del presidente del consiglio Francesco Lo Vetri, al marito della vicepresidente del Consesso civico Maria Grazia Macaluso e alla nuora del vice sindaco Salvatore Cucci. Il tutto – denuncia ancora la minoranza – con la complicità del Partito democratico, di cui il primo cittadino fa parte”. Riunire Calascibetta punta il dito soprattutto contro l’attuale vicepresidente del consiglio. “Non possiamo pensare né credere – spiega Tonino Messina, presidente del movimento politico “Riunire Calascibetta” – che gli abitanti della borgata di Cacchiamo, dove risiede il vicepresidente del consiglio e la famiglia, siano la sorgente consapevole di frutti discutibili.

Piero Capizzi
Francesco Librizzi